Approfondimenti » 30/10/2012

Raccomandazioni brindisine. Di Pino De Luca

In questo scorcio di tempo che ci separa dalla fine del mondo prevista dai Maya ne stanno succedendo di cose in scala grande, media ma anche piccola e piccolissima.
La Spending Revue del Governo Monti, a parte la riasserzione del teorema che è incostituzionale cambiare i patti retroattivamente ma solo se sei un alto magistrato, un politico o un dirigente d'alto bordo, ha eliminato alcune province.
È toccato anche alla mia, Brindisi non esisterà più come provincia e trasmigrerò, mi dicono, sotto la giurisdizione di Palazzo dei Celestini.
Non ho capito bene se le Curie cambieranno o rimarranno le medesime.
Quello che ho capito è che l'IMU non la pagano, comunque.

Brindisi non sarà più il mio capoluogo di riferimento ma resta nel mio cuore per storia vissuta e passione.
Gli anni trascorsi al “Monticelli”, proprio ad un passo dalla sede della Provincia sono e saranno indimenticabili.
Al Monticelli ci veniva anche Mimmo Consales, l'attuale Sindaco.
Persona per bene, raramente sopra le righe, avvezzo più alla vita sottotraccia che alle esternazioni rumorose.
Certo, da Sindaco, bisogna essere più visibili, lo impone il ruolo e la funzione. Ma non avrei mai immaginato che Mimmo perdesse le staffe. Urla in Consiglio Comunale e reprimenda urbi et orbi. Richiamo ai consiglieri comunali (propri immagino) che sembra siano avvezzi a vivere le sedute in forma approssimativa ma, soprattutto, una reprimenda feroce verso non meglio definiti “funzionari e dipendenti comunali” per colpa dei quali la macchina comunale pare faccia “acqua da tutte le parti.”
E qui il pubblico si eccita, ma quando il Sindaco esplicita: «Ho nomi e cognomi di chi, in maniera trasversale, raccomanda impiegati, funzionari e dirigenti. Basta! Perché questa città non ne può più» il pubblico si abbandona ad un orgasmo liberatorio sommergendolo di applausi.

Sta cambiando il mondo, un Sindaco che non solo si accorge che la macchina burocratica è inefficiente, non solo conosce i punti critici ma è anche consapevole di chi protegge quei punti critici e, soprattutto non teme di dirlo pubblicamente.
Finalmente!!! Era ora che questo accadesse.
Sappiamo tutto, sappiamo anche che chi dovrebbe sapere sa.
Il fatto è che quando si raccomanda qualcuno sapere chi lo raccomanda non è difficile, è come sapere dove una meretrice occupa il suo lavoro, è dominio pubblico, spesso è scritto anche sui giornali nei famosi A.A.A. che Mimmo, giornalista di lunga pezza, conosce bene.
La cosa più difficile è sapere chi è il referente di una raccomandazione e, se la accetta, per quale ragione lo fa. Per amore, per diletto, per ricatto o per rispetto?
Assai più dannosi per la macchina comunale e per la città sono coloro che accettano le raccomandazioni di quelli che le fanno.
In fondo i meno affliggenti sono i poveri raccomandati, la puleggia consunta dell'ingranaggio lindo. Se son raccomandati sono per forza dei mediocri, degli inetti, fardelli magari costosi, ai quali la comunità elargisce una paga per pura beneficenza, ma potremmo definirli pericolosi. Valessero qualcosa non avrebbero bisogno di raccomandazioni.

Chissà se un giorno, magari tornando al suo flemmatico incedere, sottotraccia, il Sindaco, con il piglio sereno e deciso di chi ha vissuto il Monticelli degli anni '70, non sia capace di spiegare ai destinatari delle raccomandazioni che il loro potere è scaduto ed è ora che, serenamente, contribuiscano a liberare il campo da detriti viscidi e nauseabondi che ammorbano il palazzo e la città.
Le condizioni ci sono tutte, basta un po' di coraggio …
Mimmo, mi raccomando!!!

Pino De Luca