Musica » 01/02/2013
Diario di bordo. Pagina n. 159
Questo mese vorremmo segnalarvi una nuova iniziativa radiofonica intitolata: “Febbraio D’Autore “ – Cantautori, menestrelli e cantastorie. RadiazioniCult si affaccia con lo stesso spirito curioso e voglioso di scovare e proporre cose interessanti nell’ambito della canzone d’autore italiana e internazionale. Per inaugurare questa nuova rassegna, riportiamo di seguito, una parte dell’interessante intervista fatta da RadiazioniCult alla cantautrice brindisina Valentina Gravili, in occasione della presentazione del nuovo e bellissimo album “Arriviamo Tardi Ovunque”, pubblicato per la Carbon Cook Record.
Rad.Cult – Rispetto ai precedenti lavori, “Arriviamo Tardi Ovunque” ha suoni completamente diversi, più “ sporchi” e più cupi. Il sound è decisamente ruvido, le atmosfere sono condite da testi crudi e autentici, talvolta amari. A cosa ti sei ispirata in particolare?
Gravili – Questa volta più che narrare, ho voluto evocare. Sono partita dalle sensazioni e dagli umori, per poi rapportarli a delle cose che stiamo vivendo tutti i giorni. Ad esempio, quando parlo dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, in realtà è la metafora del nostro modo di essere un po’ inconcludenti. Quando parlo di Taranto, mi riferisco ai sogni che non si possono realizzare. Il fatto di dover scegliere tra salute e lavoro, vuol dire, nemmeno accontentarsi di sogni che puntano verso il basso, alla ricerca di normalità.
Rad.Cult – Durante la registrazione del disco avete usato diversi strumenti acustici: dall’autoharp alla chitarra classica, dal banjo ai tamburri. Avete voluto far parlare gli strumenti nella loro purezza. Era questo il suono che volevate tirar fuori dall’album?
Grav. – Con Max Baldassarre, che ha curato la produzione artistica, volevamo che uscisse un suono scarno ma contemporaneamente ricco. Queste sonorità potevano uscir fuori solo dagli strumenti acustici. Era la giusta cornice dell’idea concettuale dell’album.
Rad.Cult – L’album è stato anticipato dal singolo e dal video “Il Finimondo”. Dove è stato girato, chi sono gli interpreti?
Grav. – Il video è stato girato vicino Venezia. Il regista è Corrado Ceron. Nonostante la giovane età , vanta già diverse esperienze nel settore. I ragazzi presenti nel video, studiano recitazione in una Scuola di Cinema in Veneto.
Rad.Cult – Il colore bianco è presente ovunque: nel video, sulla copertina del disco e sulle nuove foto. Esiste una ragione particolare?
Grav. – La parte grafica è stata curata da Serena Gravili, un’art director che lavora tra Milano e Madrid. Il colore bianco rappresenta la purezza di fondo e l’idea che abbiamo voluto dare all’album. Brani che si prestano a voler essere primitivi, quasi a voler fare tabula rasa.
Questa sera alle 22.00, nel corso di RadiazioniCult, saranno ospiti i Black Spot, una giovane, promettente e intraprendente band di Latiano. I Black Spot presenteranno il nuovo singolo “Sono Ok”, presentazione che sarà accompagnata anche da un set acustico negli studi di Ciccio Riccio. I Black Spot sono una band decisamente interessante, nonostante la giovane età, la band vanta all’attivo un EP, due singoli, un video, oltre alla partecipazione in alcuni importanti concorsi musicali in Puglia.
RadiazioniCult è in onda tutti i venerdi tra le 22.00 e le 24.00 su Ciccio Riccio, ed è a cura di Marco Greco, Angelo De Luca e Antonio Marra.
Marco Greco
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