Approfondimenti » 20/02/2013
Quel magnifico sogno dell'uomo dipinto di blu. Di Gabriele D'Amelj Melodia
E' stato come riavvolgere un nastro, o meglio una pellicola.
Abbiamo rivisto un film contenente brandelli della nostra vita. Alla fine degli anni cinquanta, eravamo bambini che si affacciavano con curiosità alla finestra dell'adolescenza. Età spensierata, fatta di giochi semplici, di catechismo e di ginocchia sbucciate, di rimproveri materni e di scapaccioni paterni. In casa, beati noi senza saperlo, non c'erano ancora i televisori, ma solo le grandi radio in legno, con "l'occhio magico", che trasmettevano le canzoni di Aurelio Fierro , di Nilla Pizzi, di Claudio Villa. Presidente della Repubblica Gronchi, Pontefice Giiovanni XXIII, Angelo Roncalli, il "Papa buono". A presiedere il governo c'era Fanfani e lo scudetto, anche ai quei tempi, era un affare tra la Juve di Boniperti e Sivori e il Milan alllenato da Gipo Viani. I mondiali del 1958, giocati in Svezia, videro trionfare il Brasile leggendario di Garrincha, Zito, Pelè e Vavà. Le copertine della "Domenica del Corriere", disegnate da Walter Molino, riportavano settimanalmente gli episodi di maggiore attualità:
Il volo della cagnetta Laika a bordo di una capsula sovietica, il fenomeno del "fungo cinese", una sorta di intruglio miracoloso panacea di ogni male. In quell' anno si svolse l'ottava edizione del festival di Sanremo che vide trionfare Domenico Modugno e, naturalmente, tutte le copertine, comprese quelle della "Domenica" e della "Tribuna illustrata" furono riservate al fenomeno dilagante che stava modernizzando la musica leggera italiana, aprendo la strada alla rivoluzione del rock che sarebbe subito dopo seguita (Celentano, Little Tony, Giorgio Gaber, Mina) e ai cosiddetti "urlatori" (Joe Sentieri e Tony Dallara, vincitore del festival 1960 con "Romantica“) Già da un paio di anni le fonovaligie "Lesa" che i più grandi e fortunati di noi possedevano, diffondevano, assieme a quella dei Platters e di Elvis Presley, anche le canzoni di Mimmo Modugno.
"Strada anfosa", "La donna riccia", "Tu si 'na cosa grande". Ma fu con "Nel blu, dipinto di blu" che tutta l'Italia cominciò veramente a volare, facendo proprio quel grido liberatorio e quell'abbraccio simbolico che era un inno alla vita, all'amore.
"Noi siamo fatti della stessa materia con la quale sono fatti i nostri sogni". Mimmo forse non conosceva Shakespeare, ma nel suo cuore ne custodiva inconsciamente la delicata poesia. Tutto questo ed altro ancora è passato nelle menti di noi vecchi ragazzi di allora quando, domenica e lunedì,siamo rimasti incollati sul divano per rivivere le magie e le fantasie dell'infanzia. Ci siamo emozionati e commossi per l'avventura del nostro picaro conterraneo, magistralmente reso da un Beppe Fiorello in stato di grazia , abbiamo recuperato dai cassetti della memoria quel grumo di ricordi che ci piaceva custodire gelosamente, al riparo da inopportune invadenze da parte di chi allora non c'era e non può capire cosa sia l'autentica "nostalgia canaglia" che ci ha fatto venire gli occhi lucidi e un nodo alla gola. E' stato dolce naufragare nel mare dei ricordi e volare "nel cielo infinito" cavalcando un sogno che perdura ancora, che non può finire, perché è legato alla natura stessa della vita umana.
Questo è il messaggio che ci ha lasciato Modugno, un cantante con le ali di poeta e un cuore da guascone. Grazie Mimmo, che sicuramente ci guardi da quel cielo trapunto di stelle, grazie per quanto ci hai donato: la speranza e il sogno.
Gabriele D'Amelj Melodia
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