Approfondimenti » 02/03/2013

Settimana della moda meneghina 2013. Di Matilde Sardiello

Milano capitale della moda, trendsetter di grande prestigio a livello europeo, ha ospitato la Fashion Week della moda, 127 collezioni, 71 sfilate e 50 presentazioni, in location storiche, Castello Sforzesco, Palazzo Giureconsulti, Palazzo Clerici, patrimonio culturale della città. Moda come arte, come ingegneria creativa di stile. Modelli come opere d’arte, come sculture, fantasie creative dettate dal proprio vissuto, da quell’io freudiano che ciascuno stilista ha magistralmente proiettato sulla tela, forgiandone la propria collezione.
La collezione fall-winter 2013 è improntata ad un rapporto puramente dialettico: natura e tecnologia, sacro e profano, classico e moderno.
Dall’Himalaya Just Cavalli ha portato in passerella l’intimo fascino suggestivo, colori ispirati alla tradizione del Bhutan, ricami asiatici su giacche, pantaloni e anche sul denim. Zaino sulla schiena per mutuare la praticità bhutanese.
Philip Plein, stilista tedesco, erede di Alexander McQueen, ha presentato la sua collezione in una location di grande teatralità, una foresta incantata, in cui tra alberi e corvi neri scivolavano muse con abiti dark dal magico fascino della cultura cinese.
La rara presenza di Franca Sozzani, editorial director, di Vogue ha integrato l’incanto scenografico.
Purezze architettoniche per Salvatore Ferragamo. Geometrie per Iceberg, che presenta colori shock: giallo e turchese. Molto femminile BluMarine, trend i delicati colori pastello, rosa cipria, celeste bebè. La prestigiosa maglieria il fiore all’occhiello.
Armani si ispira al re-make degli anni ‘20 con abiti di taglio maschile, ma molto femminili, Re Giorgio perora un’eleganza classica armonicamente misurata. Pantaloni morbidi in velluto liscio, bluse di seta, gonne a sirena, cappotti stretti in vita.
Taffetà e pietre preziose per la sera. Per Emporio Armani l’ispirazione è la donna Kajal ( polvere orientale per il make-up ), gonne di tenere sfumature dal crema al rosato con divergenze di toni dallo scuro alle ombreggiature minerali.
Gucci presenta una collezione dark, profonde scollature, tagli originali di fine couture, colori scuri, giubbini e accessori in pitone.
Il Vunk ovvero Punk + Versace, la collezione presentata dalla maison della Medusa.
Tagli-squarci, giallo sfolgorante, borchie, chiodi per chiudere le giacche e vernice anche su leggeri abiti di jersey conferiscono esclusività e originalità alla collezione e confermano il target di pura foggia couture di Versace.
Un’autentica narrazione musiva la red-passion ispirata ai mosaici del Duomo di Monreale, magnificenze bizantine mutuate da due artisti Dolce e Gabbana. Prestigiosa la sacralità del bustino in filigrana d’oro incastonato di pietre dure dedicata a Sant’Agata protettrice di Catania. Must-have la borsa Agata dedicata alla Santa. Abiti gioiello, alta sartoria, lavoro certosino guidati da un filo: genialità creativa di Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
Moschino ha presentato lo scottish-mood protagonista il ciclico ritorno del tessuto tartan. Abiti lunghi , corti, caschetti, british kilt con la griffe della maison ricamata come uno scettro. Livree di corte con linea severa, ma sobria, irrompono sulla passerella in un inedito clima di ammirazione.
La moda riveste nel nostro Paese un ruolo di grande valenza culturale di importante ricchezza economica rappresentando il 3% del PIL Europeo. Si tutelino le aziende e i posti di lavoro e si dia coraggio ai giovani e spazio ai loro talenti.
Mario Boselli, presidente della Camera della Moda, si dichiara soddisfatto della Milano Fashion Week, ma perora sul consolidamento qualitativo della performance, migliorando l’accoglienza e rinforzando importanti sinergiche forze: le Ambasciate, le Camere di Commercio Italiane all’estero e tutte le agenzie operanti sui mercati esteri.
La Fashion Week 2013 nella Milano manzoniana è finita, blogger, buyer e stilisti migrano alla volta della magica e romantica Parigi.

Prof.ssa Matilde Sardiello