Approfondimenti » 06/03/2013
Buon Compleanno Eva Kant. Di Gabriele D'Amelj Melodia
No, non è alla moglie - peraltro mai esistita – dello scapolone filosofo tedesco che auguro buon compleanno, ma alla signora Eva Kant, la compagna di Diabolik, “ il re del terrore “. Proprio in questi giorni, l'avvenente bionda dagli occhi di Barbie compie cinquant'anni e più la guardo è più mi sembra bella.
Il primo fumetto, ideato dalle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani, venne infatti alla luce il 1° marzo del 1963, più o meno in contemporanea con l'esplosione del fenomeno Beatles in Italia.
Per i malati di collezionismo, quel primo numero vale una cifra. Il giornaletto, di un formato insolito, aveva una copertina coloratissima con un'ampia banda nera su cui campeggiava, a caratteri rossi ,il nome del misterioso protagonista DIABOLIK. L'occhiello recitava un esplicito “ Il fumetto del brivido “, mentre il titolo si avvicendava, di volta in volta, direttamente sull'ampio disegno. Costava L. 150 e ci mise qualche anno prima di divenire un cult e un apripista per una batteria di imitazioni (Satanik, Kriminal, Valentina).
Noi ragazzi d'allora ce li scambiavamo di nascosto perché sia i professori a scuola,sia le mamme a casa, non vedevano di buon occhio quelle storie criminali a lieto fine compiute da una coppia...di fatto. Diabolik sfondò perché era un eroe negativo ,trasgressivo, vincente. Addobbato con la sua calzamaglia nera e la mascherina, che allora non ci sembrava affatto un corredo ridicolo ( ma a renderlo tale ci pensò “Dorellik “ - Jonny Dorelli- in una sua irresistibile parodia televisiva ), a bordo della sua mitica Jaguar E e con a fianco quel gran pezzo di gnocca della Eva, “ il re del delitto “ rubava e uccideva, infilando poi all'ultimo istante la via di quei molteplici rifugi segreti ove, presumibilmente, dopo il classico bacio appassionato che concludeva ogni episodio, consumava incandescenti giochi erotici con quella bonazza dal nome biblico e dal cognome metafisico-trascendentale.
E quel povero ispettore Ginko, ogni volta rimaneva con tanto di naso, frustrato e scornato dal suo rivale, il genio del male (“ Maledetto, questa volta sei fuggito, ma ti prenderò, giuro che ti prenderò!"), gli gridava dietro quel frescone di poliziotto.. Sembrava il dualismo, riveduto e corretto, dello sfigato e perdente Paperino e del suo antipatico ma fortunato cugino Gastone. Comunque, noi non capivamo come mai la coppia, che pur doveva aver accumulato un tesoro faraonico, non si ritirasse in Costa Azzurra a godersi la vita. Per dirla più sinceramente, la domanda che ci ponevamo era “ Che cacchio ne fa di tutti quei soldi e gioielli 'sto Diabolik! Non comprendevamo, ingenui provinciali, che il gusto stava proprio nel perpetrare il male, nel brivido del rischio, nella sfida continua, nel successo perenne, nella fortuna perpetua. Un groviglio di situazioni romanzesche del tutto irrealizzabili nella vita comune. Questo era il segreto del boom del fumetto, che vedeva un personaggio sempre vincente con cui l'umano lettore in un certo senso si immedesimava illusoriamente. Il giornaletto che eccitava le nostre fantasie e che scandalizzava i grandi non esiste più, se non nella nostra memoria e sugli scaffali delle bancarelle dei mercati delle pulci.
Ma nei nostri cuori c'è sempre un posticino per i segreti sospirosi che hanno vivificato l'ormai lontana adolescenza: accanto alla supplente mozzafiato, con quei seni strappacamicetta ,e alla leggendaria “ Brunetta dei ricchi e poveri “c'è sempre un posto d'onore per te, Eva, regina della notte. Buon compleanno divina, anche se le dee, come i sogni, non invecchiano mai.
Gabriele D'Amelj Melodia
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