Approfondimenti » 07/05/2013
Quando ho conosciuto Giulio Andreotti. Di Aldo Indini
Nei miei 15 anni di scautismo A.S.C.I., uno dei più bei campi che ho partecipato è stato quello del “Primo Campo Nazionale Rover in val di Dentro San Candido dall’ 11 al 23 agosto 1952”, con oltre 500 Rover e rappresentanze europee.
Il campo comprendeva la traversata delle Dolomiti (San Candido, Dobbiaco, Misurina, Cortina D'Ampezzo), tramite i rifugi Locatelli, Carducci, con piccole sicure e brevi salite sulle Tre Cime di Lavaredo, i Tre Scarperi, La Tofana Grande e le visite ad alcune trincee della Prima Guerra Mondiale.
Il 14 agosto venni convocato dal Capo Scout, Ing. Monas e, alla presenza del Capo Branca Esploratori Cattolici Prof. Salvatori, ebbi l'incarico di ricevere una grande personalità.
In particolare, in perfetta uniforme, occorreva approntare una nutrita scorta di Rover ed all’ingresso della sbarra di accesso al campo dovevamo prendere in consegna l’autorità e condurla alla tenda comando, lasciando all’esterno eventuale scorta. Solo dopo capirò il perché di questo strano e particolare e riservato incarico.
Scelsi 20 Rover ed alle ore 15,30 eravamo presso la sbarra di accesso, quando giunsero alcune auto scortate dai carabinieri anche in moto. Un ufficiale mi chiese di aprire la sbarra, ma io risposi che avevo degli ordini precisi da osservare. Da un auto scese un giovane che venne vicino e si presentò, dandomi la mano, Giulio Andreotti, ed io risposi Aldo Indini. Accennai alla circostanza che il Capo Scout Ing. Monas aveva impartito delle precise disposizioni. Mentre si recava verso un'auto, l’ufficiale mi disse che quel signore era l’Onorevole Giulio Andreotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre dall’auto scendeva Alcide De Gasperi. Lo riconobbi subito e resi gli onori.
Con un po’ di tremarella alzai la sbarra ed entrarono solo in due (De Gasperi ed Andreotti). Li chiudemmo tra di noi mentre ammiravano una distesa di oltre 100 tende con a fianco schierate le pattuglie di Rover. Ci recammo verso la tenda comando ove l’attendevano i Capi Scout con l’assistente ecclesiastico nazionale.
Rammento una battuta di Andreotti sulla buona azione giornaliera degli scout che pur di farla prendono una vecchietta e la trasportano al di la della strada. Ma poiché la vecchietta non voleva andarci, un altro scout è pronto a riportarla indietro. Infine, poiché cade la borsa.... e continuò concludendo che grazie a quella vecchietta una diecina di scout quel giorno avevano risolto il problema della buona azione.
Rividi il ministro Giulio Andreotti, il 18 luglio 1965, quando a Brindisi inaugurò l’ara votiva presso il piazzale inferiore del Monumento al Marinaio d’Italia voluta dal Presidente della Provincia Avv. Vincenzo Palma. Accese la fiamma (cosiddetta) perenne. Al pranzo in suo onore presso l’Albergo Internazionale partecipai anche io e venni presentato al ministro Andreotti, dall’On. Giulio Caiati.
A lui resto particolarmente legato: due decreti delle mie onorificenze al Merito della Repubblica, contengono la firma del Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti.
Ho seguito con molta attenzione le vicende giudiziarie dell’On. Andreotti che nel 1991 è stato nominato senatore a vita dal presidente Cossiga.
Quando in primo grado nel 1999 la Corte di Assise di Perugia prosciolse Andreotti, poiché il 14 gennaio era il suo compleanno gli inviai gli auguri raccontandogli come l’avevo conosciuto.
Il 19 gennaio 1999, dal Senato della Repubblica, giunse la risposta (in foto): "La ringrazio degli auguri e ai tanti ricordi. Cordialmente Giulio Andreotti".
Aldo Indini
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