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Musica: Diario di bordo. Pagina n. 188



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Musica » 14/08/2013

Diario di bordo. Pagina n. 188

Che sarebbero state due serate memorabili, s’intuiva sin dalla presentazione degli ospiti, ma anche dalla qualità dei gruppi e dei musicisti partecipanti.
Lo YEAHJASI! Brindisi Pop Fest si è svolto in un clima di grande collaborazione, condivisione e di crescita collettiva. L’idea di far suonare artisti importanti con alcuni giovani musicisti del posto, è stata vincente e straordinaria.
Le performance di Manuel Agnelli e dei Perturbazione sono state di altissimo livello per la qualità delle canzoni, per la storia delle stesse e per la professionalità espressa sul palco dai musicisti brindisini.
Due esibizioni splendide in cui sono venute fuori le radici, le potenzialità e la forza creativa dei nostri ragazzi, uniti dalla musica, dall’amicizia e dalla giusta riconoscenza nei confronti degli importanti ospiti del Pop Fest.
Lo Yeahjasi! ha rappresentato per tutti una bella cronaca in forma musicale.
Oggi il Festival rimane a parlarci, così come la musica e tutti i suoi interpreti che ci hanno accompagnato in due bellissimi giorni.
L’eccellente musicista Silvia La Grotta è stata per una fantastica e storica serata, la violinista di Manuel Agnelli, il leader carismatico degli Afterhourse.
Un momento magico che arriva dritto al cuore e non ne esce più! RadiazioniCult ha incontrato la brava artista brindisina per rivivere le emozioni di un giorno davvero speciale.

Quando hai saputo di dover suonare con Manuel Agnelli?
Sapevo in maniera ufficiosa i nomi degli ospiti dello Yeahjasi di quest’anno già da maggio e poi, verso fine giugno, si sono decise definitivamente le band che avrebbero accompagnato i vari ospiti e finalmente ci siamo ritrovati in sala prove con gli altri componenti: Carlo Storella e Davide Bianco alla chitarra, Damiano Carluccio al basso e Fabio Cazzetta alla batteria. È stato fantastico perché si provava con la consapevolezza non di essere una semplice cover band degli Afterhours, ma di essere la band che avrebbe accompagnato Manuel Agnelli!

Sei soddisfatta dell’esibizione?
Abbiamo spaccato! Che tradotto significa: Manuel, per le tue date qui al sud sai che puoi contare su di noi! A parte gli scherzi, sono più che soddisfatta, siamo stati uniti, c’è stata complicità sia tra di noi, che ormai provavamo insieme da più di un mese, sia con Manuel Agnelli con il quale avevamo provato solo due ore nel pomeriggio. Si è dimostrato una persona disponibilissima anche con noi che all’inizio eravamo un po’ tesi: sfido chiunque a trovarsi a provare accanto a lui! Non vi nego che ascoltare la sua voce in sala prove mi ha messo i brividi, sentirgli cantare quei pezzi che hai sempre ascoltato allo stereo, dei quali hai visto decine di video su youtube, o che hai visto dal vivo suonati dagli Afterhours, poterli provare con lui…decisamente emozionante! E credo sia stato così per tutta la Yeah Band! Ci dava consigli e ci parlava di “trucchetti da live”, ci ascoltava con interesse, addirittura Davide, uno dei due chitarristi, gli ha proposto una parte arrangiata da lui stesso per un pezzo, gli abbiamo proposto un finale diverso dall’originale per un altro e lui ha accettato tutto come se fossimo stati davvero la sua band, dimostrandosi un persona davvero umile e di grande esperienza.

Com’è stato sul palco con Manuel Agnelli?
Da pelle d’oca! Il pubblico che urla appena riconosce il riff di un pezzo o che canta tutti i testi a memoria! Essere per una volta dall’altra parte e non tra la folla è stata un’esperienza fantastica! Sul palco ci ha coinvolti e noi, senza alcuna presunzione, credo siamo riusciti a stare dietro alla sua grinta, senza farci intimidire ma lasciando trasparire tutta l’energia e la voglia di suonare che avevamo e che non vedevamo l’ora di mostrare! Quando si è sul palco, con qualsiasi formazione, è bellissimo creare la complicità con un semplice sguardo per ricordarsi a vicenda una parte che si è provata in sala prove, l’inizio di un assolo o la chiusura di un pezzo: immaginate che tutto questo a noi è accaduto con Manuel Agnelli! Eravamo la sua band e lui ci ha trattato come tali, giocava con noi, cercava l’interplay, si è fidato di noi!

Cosa ti ha detto alla fine?
Quando abbiamo finito di suonare eravamo in estasi, tutti quanti! Più che parole ci sono state urla, ammetto che non la smettevo più, avevo un sorriso stampato in faccia dalla prima nota che ho suonato! Manuel era sicuramente contento per come era andata l’esibizione, ci ha abbracciati. Diceva “I ragazzi hanno studiato!” e in un’intervista ha detto che gli era già capitato di suonare in contesti simili, ma non aveva mai visto tanto entusiasmo e tanta grinta. Chissà se è vero! Se posso però uscire un attimo fuori tema rispetto alla domanda, la cosa che ricordo con più piacere e anche con un po’ di emozione, è stato l’abbraccio di Roberto e poi anche di Amerigo una volta scesa dal palco, sono gesti che fatti da persone che stimi non possono far altro che piace.

Qual era lo stato d’animo degli altri?
Vorrei poterti fare un copia-incolla dei messaggi che mi scambiavo con il resto della Yeah Band nei giorni prima di suonare e anche quelli che ci scambiamo tuttora, ma credo che per il bene della nostra reputazione non sia il caso! Eravamo tutti carichi prima di suonare e dopo forse lo eravamo ancora di più! Estasiati è dir poco! Fabio, il batterista, era sicuramente il più scalmanato di tutti e lo avrete potuto “ammirare” alla batteria, una furia! Rivedendo i video ho visto che Davide, il chitarrista, sorrideva in maniera contagiosa e credo che fosse chiaro quanto si stesse divertendo lì sul palco, così come Damiano, il bassista, quando ho visto che Manuel si girava verso di lui mentre suonavamo è stato bellissimo, interplay allo stato puro! Per non parlare di Carlo, l’altro chitarrista, molto carico anche lui, mentre suonavamo non faceva altro che ripetermi “Ma chi te lo doveva dire!?” riferendosi al fatto che stavamo suonando con Manuel Agnelli!

Che esperienza è stata quella dello Yeahjasi! Brindisi Pop Fest?
Scontato dire molto bella, ma è così! Suonare con nomi importanti della scena musicale italiana non è bello perché sono famosi, ma perché sono sicuramente persone con molta esperienza e questo ti da modo di imparare davvero tanto e in più ti spinge e costringe, in senso positivo, ad essere preparato, pronto per poter dimostrare di essere all’altezza della situazione. è importante parteciparvi con lo spirito giusto, suonare non dev’essere l’unico obiettivo della partecipazione al festival anche se, non posso nascondere che, a differenza dell’anno scorso in cui ho vissuto il festival quasi esclusivamente da spettatrice, quest’anno è stato difficile non pensare costantemente all’esibizione che ci aspettava! Sono tutte fantastiche opportunità che ci vengono date e ringraziare Roberto e Amerigo è il minimo che si possa fare.

MARCO GRECO


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