Approfondimenti » 23/10/2013
Nella rete. Di Alfieri Carbone
Adoro la pesca. Non il frutto e neanche lo sport. L' Hobby della pesca. In apnea o con la canna. Anche a bolentino con la barca. E se dovessi sommare tutte le ore trascorse in apnea o sulla banchina dagli 8 ai 40 anni, sicuramente avrò trascorso più di qualche mese in attesa di cattura.
Chi ama la pesca, non è interessato al pesce ma a quell'attimo che intercorre tra la "visione" e la liberazione dalla fiocina o arpione, tra il tremolio e la slamatura. Quegli attimi sono bellissimi, come pure il sussulto della lenza, la vibrazione del "cimino", lo sfrizionare del mulinello sotto il peso di una preda che proprio non vuol esserlo. Gioie e attimi di tempi passati. Il trascorrere degli anni, non ha affievolito la passione, ha indubbiamente evidenziato requisiti fondamentali per poterla alimentare: calma e pazienza. Quelle che perdi in maniera direttamente proporzionale all'età che avanza. Così come non si ha più la giusta compagnia, non si ha più il comandante della barca, non si ha più il necessario coraggio di rimanere sumbuzzato per 4 ore, la voglia di sopportare il dolore ai timpani e fare compensazione, preparare palamare e piombi. E allora quell'hobby, tanto dinamico, ha lasciato il posto ad un interesse sicuramente più adatto a chi ha fatto dell' " assetto branda" un credo difficilmente inespugnabile, specie nel dopolavoro.
Perché, se hai la possibilità di navigare senza subire rollio e beccheggio, senza che la salsedine ti segni pelle e anima, senza affrontare flutti tempestosi e desolanti bonacce, ne approfitti. E allora fai rotta verso limiti estremi, orizzonti infiniti. E le colonne d' Ercole non segnano alcun traguardo ma sono, al contrario, un casello gratuito che permette l' accesso all' autostrada di un sapere che, a volte, non vuoi nemmeno sapere.
E allora tutti navigano in questo mare e la stella polare non è più una inossidabile certezza per orientarsi. Ognuno si sceglie la propria, il pericolo fisico è nullo, non andrai ad incagliarti in nessuna secca e non farai collisione con nulla. Ma il pericolo morale esiste. Il farsi errate convinzioni, perché " lo dice la rete, l'ho letto su Internet" può divenire un nuova sconosciuta epidemia per la quale non esisterà mai alcun antidoto. Ma tutti, proprio tutti i fruitori, soprattutto dopo un' adeguata (ma neanche troppo) conoscenza del mezzo, si sentono dei novelli Jack Sparrow (ed alcuni, grazie a Dio lo sono), dei moderni Nemo (non il pesce pagliaccio), dei recentissimi Schettino (ed alcuni, purtroppo, lo sono).
Non è, la mia, una critica a prescindere nei confronti della rete. Quel che ne fa un mezzo ambiguo è il suo non corretto utilizzo. Il non voler approfondire, il dare per scontato, il rifiuto del confronto.
E se a qualcuno viene in mente, ad esempio, di far diventare Via Properzio Via Prepuzio e Via Lupo Protospata Via Lapo Protosputa, la prima cosa che viene in mente non è: "qualche bontempone si sta divertendo"... ma : "i responsabili del Comune sono degli incapaci, sicuramente assunti per raccomandazione".
Facebook non è un social network. E' un punto di ritrovo di neo poeti, neo fotografi, neo giornalisti, neo opinionisti, neo politici, neo scrittori, neo comici, neo registi. L' unico neo? I neo! E' una grande famiglia di persone buone e giuste. Quello che scrive ha sempre ragione: è onesto, galantuomo/gentildonna, amante della sincerità, moralità altissima, spiccato senso della famiglia, generalmente amante degli animali, paga le tasse e non dice mai parolacce. In un mondo virtuale, una società virtuale, che non esiste.
La rete, è l'unica tecnica di pesca che non mi ha mai affascinato. Niente emozione, zero adrenalina.
Bisogna solo aspettare che la vittima si ingarbugli. E mai termine fu scelto con più oculatezza.
P.S. Su Facebook ho più di 400 "amici". Ma non sono mai andato a pescare con nessuno.
Senza nulla a pretendere
Alfieri Carbone
http://alfiericarbone.blogspot.it
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