Approfondimenti » 29/11/2013
In difesa di una buona donna. Di Bastiancontrario
IN DIFESA DI UNA BUONA DONNA orazione a favore di una benefattrice ingiustamente calunniata*
AMICI, COMPATRIOTI, MORALISTI DI TUTT'ITALIA, prestate orecchio alle mie parole.
Io vengo a seppellire il cadavere della vostra grettezza, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno
sopravvive loro, mentre il bene è spesso sepolto con le loro ossa. Voi, ad accusare questa donna,
avete fatto del male. Al contrario di lei che ha sempre e solo fatto del bene. Anche questa volta il
bene sopravviverà a eterna memoria e a imperituro onore di chi lo ha praticato, con umiltà, umanità e senso del piacere. Questa dolce creatura, nel fiore della sua esuberante femminilità, si è sacrificata
anima e corpo al solo fine di insegnare a un giovane sprovveduto le nobili tecniche che l'amorosa
Venere tramandò al figlio Eros, un dio che, lo ha riconosciuto anche il vecchio Scalfari nel suo ultimo libro, se ne fotte assai sia di Epos che di Thanatos. Del resto è noto che il dispensare l'amor
profano è una funzione sacrale, tant'è che le prime prostitute della storia furono proprio le “Hieredulae” di Corinto, meretrici-vestali votate al culto di Afrodite. Ciò detto, che male avrà mai
fatto la nostra signora nello svelare ad un adolescente il sempiterno mistero della conoscenza? Non è la stessa Bibbia a parlarci di conoscenza intesa come conoscenza carnale? Cosa c'è poi di più dolce, per uno sbarbatello peloso, che assaggiare il dolce frutto dell'amor venereo?
Lasciate stare i codici degli uomini, o severi giudici, e guardate invece la luce della legge del cuore
e della vita. Una domanda io vi pongo: se l'educazione sessuale non viene insegnata né a scuola né al catechismo, dove cazzo mai un giovane potrà apprendere i primi rudimenti dell'Ars amatoria?
Forse da un'acerba e brufolosa fanciulla coetanea o da un'esperta e volgare fellatrix dal seno
felliniano e dall'orrida tana nei tempi profanata più che una tomba etrusca?.
Ed allora io vi domando o superciliosi giudici, non è meglio che provveda alla bisogna un'onesta e timorata brava donna che prenda teneramente per mano il discepolo aiutandolo con dolcezza a superare le incerte pulsioni
sessuali dell'adolescenza? Sono certo che tutti voi, egregi censori, abbiate letto il saggio “Le trasformazioni della pubertà” con cui il dottor Freud, nel lontano 1905, indaga i processi sessuali dei giovani dimostrando che, in quell'età, essi tendono a) alla masturbazione matta e disperatissima
b) ad una fase di libido che li fa attenzionare la propria madre ( fase delle fantasie incestuose).
A questo punto converrete con me, colendissimi signori, che non di pubblico ludibrio e di schifata esecrazione è degna questa santa donna, bensì di meritevole rispetto e di dovuta gratitudine, perché,
nel fiore della sua maturità, si è immolata sull'altare d'Afrodite per salvare la psiche e il corpo di
un adolescente, accompagnandolo oltre la soglia della pubertà verso il giardino delle delizie in cui potrà cogliere con abbondanza i frutti del libero arbitrio e del libero amore!
A questo punto della mia difesa, temo l'obiezione più scontata: il minore è stato edotto alla concupiscenza! Embé, mi verrebbe da dire, se questa esclamazione non fosse inelegante.
Invece vi esorto semplicemente a riflettere sul fatto che essa concupiscenza non sia né un peccato né tanto meno un reato. Abbandonate per un attimo i sepolcri imbiancati del perbenismo, lasciatevi
andare alla franchezza e al buonsenso, anzi a tutti i sensi di cui ci ha dotato Madre Natura. In fondo
siamo “colombe dal desio chiamate”, concupiscimus ergo sumus. Senza concupiscenza non esisteremmo. Forse che Agostino non fu travolto dal piacevole brivido dell'attrazione carnale?
E ciò gli ha forse impedito di divenire Santo? Qualcuno di voi potrebbe poi obiettare che il ragazzo preso a doposcuola dalla muliebre educatrice sia minorenne.
Sulla carta è giusto ma... nella vita
d'oggi? Dove vivete, miei ineffabili custodi di una moralità ammuffita e superata, sapete voi che
non c'è quattordicenne al mondo che non abbia a lungo navigato nel mare magnum della rete alla
ricerca dei numerosi arcipelaghi di siti porno dove sostano a lungo per prodursi in estenuanti esercizi non propriamente spirituali?
Aprite gli occhi, o giudici, il mondo e i tempi sono mutati ed
ora ragazzi di 15-16 anni sono ben pronti alla vita! Siate disposti, di conseguenza, a rivedere il vostro giudizio su questa autentica benefattrice della gioventù, su questa disinteressata dispensatrice di affetti che ha sposato l'encomiabile missione di iniziare ai misteri di Venere un pubere inesperto.
Questa femmina si è sacrificata per il solo bene del nipote, perché non subisse traumi da errati
battesimi del talamo. A questa educatrice vada tutta la nostra sentita riconoscenza. A questa ammirabile pedagoga noi diciamo, come nel vecchio film di Samperi con una splendida e strabonazza Lisa Gastoni:”GRAZIE ZIA!”
di Bastiancontrario
|