Approfondimenti » 09/12/2012
Lentamente soffia. Di Antonio Sicilia
Siamo in viaggio e le percentuali ci sfiorano ma non ci fermano. Ho fatto un patto di sangue con la Lentezza in questi mesi. Questo Congresso è servito per liberarmi dall’imperante filosofia berlusconiana del “tutto e subito” e tuffarmi nel magico mondo dei processi lenti e consapevoli.
Da troppo tempo sfogliavo la politica in modo frenetico e veloce, guardandone solo la copertina, senza assaporarne i contenuti e il profumo delle pagine. In questi mesi ho imparato che la ricchezza del viaggio dalla delusione alla speranza sta nel percorso stesso. Un percorso coraggioso, ma soprattutto consapevole. Non siamo scesi a compromessi, non abbiamo fatto passi nel buio. Abbiamo tracciato un cammino preciso unendoci con chiunque andasse nella nostra stessa direzione.
Le Primarie non sono il nostro punto d’arrivo, il nostro obiettivo è la Speranza, una donna difficile, che non si riconquista con le percentuali.
Con la lentezza sono riuscito a capire che la soluzione non sta nell’innovazione ma nel cambiamento. L’innovazione è rottura. Il cambiamento è ricucire due generazioni, farle tornare dialoganti. Il cambiamento si costruisce al bancone di un Bar quando un volto rugoso e un ragazzo sognante parlano di un progetto politico davanti ad una media, quando un ventenne e un sessantenne si scrivono in chat all’1 di notte per organizzare il volantinaggio al mercato. Ecco senza la lentezza questo scambio non lo percepisci, senza la lentezza non ti accorgi della differenza tra rottura e cambiamento. Le epoche si chiudono accompagnando la porta e non sbattendola. Sbattere la porta fa più rumore certo, ma rischia di lasciare fuori il meglio facendo perdere di senso il nuovo.
La lentezza ci permette di far diventare popolari battaglie impopolari, la lentezza ci fa capire che ignorare il consumo di suolo ora significa donare un territorio distrutto all’Italia del 2030, ci fa capire che la difesa dei diritti civili significa anche sviluppo economico, ci fa capire che risparmiare qualche centinaio di Imu all’anno subito non serve se posso provare a diminuire le imposte sul reddito in 5 anni, ci fa capire che la parola merito suona meglio se l’accompagni all’uguaglianza. Se sei lento sei consapevole e se sei consapevole cambi, altrimenti fai solo rumore. Il cambiamento non è frastuono è musica.
Il viaggio non si ferma qui. Andrà avanti. “Perchè dal ventennio si esce con i ventenni” e io ne ho conosciuti tantissimi in questi mesi, da ogni parte d’Italia, con accenti diversi e sguardi uguali, tutti tesi verso un’unica direzione. In questi mesi abbiamo riportato parole come Amicizia ed Affetto nel vocabolario politico, abbiamo riscoperto il piacere di donare denaro per un progetto senza aspettarsi niente in cambio se non il Viaggio stesso.
Abbiamo conquistato ogni singolo voto con fatica, senza promettere destinazioni ma chiedendo di metterci la faccia, perchè le nostre e quella di Pippo non bastano.
Certo non abbiamo vinto, ma abbiamo con-vinto, cioè abbiamo vinto insieme. Ognuno di voi mi ha dato la piccola conferma che il PDiverso esiste ed è bello sapere di trovarsi nel posto giusto. Siamo quasi 400 mila persone e non saremo mai una corrente, saremo un vento. Le correnti sono di pochi il vento è di tutti. Non c’è niente di più Democratico del vento e noi soffieremo per tutti, saremo un vento caldo che riscalderà tutto il PD e non solo una parte di esso.
Domani svegliatevi pure tardi. Poi si ricomincia.
Le cose cambiano cambiandole non è uno slogan ma la nostra sfida permanente.
Auguri Segretario Matteo Renzi. Se il tuo viaggio andrà verso la speranza sarà un piacere condividere questi 4 anni.
A Civati non serve dedicare nulla. Mi ha ridato la voglia di viaggiare e questo non lo scorderò mai. Un PD senza Civati non è PD. Il nuovo Segretario lo sa.
Non chiederemo mai di contare, ma di contarci. Siamo 3 milioni. Ripartiamo da qui.
Questa è gente che ci prova per l’ultima volta. Non possiamo più sbagliare.
Antonio Sicilia
http://antoniosicilia.wordpress.com
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