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Approfondimenti: Allora, apriamo 'sti palazzi al popolo? Di BastianContrario



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Approfondimenti » 06/01/2014

Allora, apriamo 'sti palazzi al popolo? Di BastianContrario

ALLORA, APRIAMO 'STI PALAZZI AL POPOLO?
In risposta alla denuncia di Giorgio Sciarra*


Su facebook Giorgio Sciarra ha scritto: <"Oltre che per le persone bisogna avere rispetto dei luoghi: non si può fare tutto dappertutto. Così dopo la discoteca organizzata nel castello Alfonsino (con tutte le critiche che ne derivarono), dopo aver affittato il foyer del Nuovo Teatro «Verdi» per usi analoghi, l'Amministrazione comunale, coerentemente, concede la sala del Capitello della Colonna Romana per un torneo di bridge, manco fosse il salone di un qualsiasi circolo o di un dopolavoro. Ma Palazzo Granafei-Nervegna è ancora visto come sede di rappresentanza del Comune di Brindisi? Credo che ogni luogo abbia una sua diversa dignità e decoro che gli va riconosciuto e se si ha chiaro il significato di queste parole (dignità e decoro) gli si può portare il dovuto rispetto, in caso contrario risulta incomprensibile ciò di cui stiamo parlando. "

Dissento totalmente dalle opinione espresse dal censore Sciarra in merito alla concessione della sala della colonna per lo svolgimento di un pagano torneo di bridge.
Il severo custode della verginità dell'ambiente e dei palazzi ha la pretesa di sognare una città pulita, ordinata, ben governata, e pure ricca di siti e di programmi culturali di alto profilo.
Ma l'ortodossia culturale, specie se confortata da programmazioni serie e virtuose, porta dritto al suicidio socio economico.
Il talebano Giorgio ignora le tesi sostenute dal filosofo Bernard De Mandeville agli inizi del 18.mo secolo nell'opera "La favola delle api"(1724).
L'eccentrico pensatore sostiene infatti che il benessere di una società fondata sul libero mercato non si raggiunge con le virtù e la parsimonia ma, viceversa, grazie ai vizi e agli sprechi consumistici.
Anche il filosofo pavese Julius Tre Monti, più di recente, asserì che “ con la cultura non si mangia”. Ergo, no ad una Brindisi capitale della cultura e sì ad una Brindisi capitale della cottura.
Non la bellezza, ma le purpette, le brasciole, la sasizza alla griglia, lu purpu alla pignata salveranno la nostra amata Brundisium!
E' sul progetto goduriale e non culturale che dobbiamo fare affidamento per rilanciare economia e modelli di neo etica sociale.

"Brindisi, il Bengodi della crapula" potrebbe essere lo slogan vincente.
Per questo è necessario aprire disinvoltamente tutti i palazzi perché si trasformino in location di divertimentificio e di bisboccia.
Niente pregiudizi o timori, o mio inflessibile inquisitore, non c'è nessuno scandalo, nessuna profanazione a gettarsi tra le accoglienti braccia delle ronde del piacere.
Già nel Medio Evo, durante il carnevale, i timorosi fedeli, dopo aver cantato inni al Signore, spegnevano lumi e candele abbandonandosi poi a baccanali, danze e copule varie. E' di ieri la notizia che la severa abazia di Westimster sta fittando alcune sale per attività laicissime, perché proprio noi dovremmo essere ottusamente conservatori?
E allora, apriamoci al vento delle nuove esigenze di massa, ridiamo vita ai tristi e vuoti spazi occupati da nonna cultura, consegniamo le chiavi dei musei, dei castelli, delle sale, dei teatri e delle biblioteche alle orde festanti dei nuovi barbari che li faranno pulsare di vita con la loro ruspante energia plebea.
Ve li immaginate voi le melanconiche sale del museo Ribezzo piene di luci, di suoni, di postazioni internet e schermi giganti sotto cui ballano frotte di casinari alzando al cielo l'inseparabile bottiglia di birra?

In quanto alla sala della colonna, avrei da fare qualche osservazione.
Intanto pare che nella mattinata di lunedì 6,proprio il giorno della Befana, si riunirà in detto luogo un manipolo di fanatici, una setta di nostalgici culturisti che vuole rendere omaggio a un certo Podini o Bodini declamando poesie... ma siamo matti? E che sono queste porcherie! Meglio sarebbe stato organizzare un bel party, un Happy Fania a base di canne e superalcolici! Uno spazio così non può essere sprecato per le stronzate improduttive progettate da quelli del "Manifesto" ma deve diventare una location polifunzionale, una sala giochi, un contenitori di eventi allegri e gratificanti.
Butto qui, all'impronta, alcune idee fattibili:
1) Serate di Bingo con riffa finale
2) Karaoke con grigliata e spogliarello di mezzanotte
3) partita di calcetto indoor scapoli-separati con 'mbriacatura collettiva di fine evento
4) veglioni di carnevale con costumi a tema e sniffata generale all'alba
5) feste di laurea come quelle descritte su “La Repubblica” dal prof. Bettini
6) tornei vari di schiaffo del soldato, anche di vecchie glorie
7) festival nazionale di suonatori d'ascella con esibizione di pernacchie ascellari
8) gara internazionale di mangiatori d'anguria a braccia legate
9) sagra del fagiolo borolotto con gara petale
10) incontri con i personaggi più significativi del panorama culturale italico (tronisti, pornostar, ex galeotti ecc.)

Questo programma al volo è solo un esempio, ma si può fare tanto di più, basta volerlo.
Nessun sacrilegio, amico Giorgio, ma solo apertura verso i giovani e favoreggiamento della grande energia popolare. Al popolo è stato tolto il lavoro (ed il futuro).
Diamogli almeno festa, farina e forconi.
Voltiamo pagina, dunque, alziamo in alto i cuori (e i calici, naturalmente)

*Bastiancontrario


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