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Approfondimenti: Conservare la memoria con una colonna e parte dell’altra. Di Aldo Indini



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Approfondimenti » 25/01/2014

Conservare la memoria con una colonna e parte dell’altra. Di Aldo Indini

Dagli atti di concessione e ratifica del trasferimento della colonna del porto di Brindisi a Lecce (Archivio di Stato di Lecce - Sezione Notarile. Atto del Notaio Antonio Maria Gervasi, n. 508, del 15 novembre 1659, foglio n. 363), riportiamo il terzo allegato dell'atto del notaio Theodori Aloisij di Brindisi del 10 novembre 1659 di costituzione da parte del magnifico Carlus Monticelli Ripa sindico di Brindisi.
In esso, il vicerè don Gaspare Brancamonte Conte di Pineranda comunica al Sindaco Carlo Monticelli Ripa che la città stessa scelse come stemma delle sue armi (le due colonne), ma che era sufficiente che questa memoria si conservasse nella colonna che sta in piedi, e parte dell’altra che anche si conserva,

Napoles - 24 ottobre 1659; - El Conde de Pineranda a los del gobierno della Ciuidad de Brindis.
foris. A los magnificos, y amados de su’ magiestad los del gobierno della Civitad de Brindis.
locus sigilli. magnificos, y amados de su’magiestad he leido vostra carta de primero del corriente, y consideratotodas la racones, que en ella me representais en el particular de los marmoles, que devose entreguen para la columna, donde se hà da collocar la estadua de glorioso Santo Oroncio, y tan bien e visto la carta del signor Conde de Castrillo, que esen orden à que non sèdegasensucar, y en respuesda se hor dice, que no me meravillo, que una civitad tan noble, y tan antigua, como Brindis, de quem haven tanta mencion las istorias, defienda una materia tan celebre, que la misma Ciuidad les escogio para Blason de sua armas, però bastando para conservarse esta memoria y Blason la columna que esta en piè, y la parte de la otra, que tanbien se conserva, serà muij proprio della pietad della misma ciuitad dar los pedacos, que ay sierven solo de manifestar la ruina para un empleo tan la oble y de tanta pietad, y religion, como es plantar sobre ella la imagin del Benedicto Sant’Oroncio tan benemerito d’essa porovincia, y de todo el Reyno, y per cuya intercesion hemo recevido y esperamos recevir muchos fabore della divina misericordia, y deviendo persuadiros, que estos pedacos de columna rota seran a poio del Santo, memoria della piedad della Ciuidad de Brindis.
y fundamiento de su’ securidad, y lustre de sus armas, os ancoteyo, y ordeno en esta consideracion, que camplais prontamente la orden, que os y dado, para que los entregueis, bastando esta carta mia para testimonio della reprecention que en nombre d’esso publico me haveis echo cumpliendo con vostra obligacion, en preponerme los reparos, y racones, que me haveis rapresentado, y iuntamente servirà la carta para prueva de vostra pietad, y zelo de religion y de vostra puntual obediencia, en queyo guedare grandissimamente obligado. Napoles à 24 de ottobre 1659.
El Conde de Pennoranda. A los gobierno della Ciuidad de Brindis.


(Traduzione in italiano)

foris. Ai magnifici e amati di sua maestà, quelli del governo della città di Brindisi.
Locus sigilli. magnifici e amati di sua maestà ho letto la vostra lettera del primo del corrente, e considerate tutte le ragioni che in essa mi riferiste circa il particolare dei marmi che vi si devono consegnare per la colonna dove deve collocarsi la statua del glorioso Santo Oronzo, e ho visto anche la lettera del signor Conte de Castrillo, con cui ordina che non si lasciassero ingannare, in risposta vi si dice che non mi meraviglio che una città tanto antica come Brindisi di cui tanto hanno menzionato le storie, difenda una materia tanto celebre che la città stessa scelse come stemma delle sue armi, ma bastando che si conservasse questa memoria nella colonna che sta in piedi, e parte dell’altra che anche si conserva, sarà molto proprio della città stessa di dare i pezzi che li servono solo per manifestare la rovina, per un impegno tanto nobile e di tanta pietà, e religione, come è piantare su di essa l’immagine del Benedetto Santo Oronzo tanto benemerito di questa provincia e di tutto il Regno, e per la cui intercessione abbiamo ricevuto e speriamo di ricevere molti favori della divina misericordia, e dovendo persuadervi che questi pezzi della colonna rotta saranno appoggio del Santo, memoria della pietà della città di Brindisi e fondamento della sua sicurezza e lustro delle sue armi, vi consiglio e ordino in questa considerazione che compiate prontamente l’ordine che vi ho dato affinché li consegnate.
Bastando questa mia lettera come testimone della dichiarazione che in nome di questo pubblico mi avete fatto, compiendo come vostro obbligo il propormi le osservazioni e le ragioni che mi avete presentato, unitamente servirà la lettera al fine di una prova della vostra pietà zelo e religione, e della vostra puntuale obbedienza, per la cui io rimarrò grandemente obbligato. Napoli il 24 di ottobre 1659.
Il Conte di Pennoranda a quelli del governo della città di Brindisi.

Aldo Indini – Cultore di storia locale


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