Approfondimenti » 30/01/2014
Italiano Prigioniero Sono. Recensione di Debora Caracciolo
La compagnia Meridiani Perduti mette in scena Italiano prigioniero sono, scritto e interpretato da Sara Bevilacqua, con Daniele Guarini voce, Daniele Bove musiche, Emiliano Poddi drammaturgia, Paolo Mongelli disegno luci e Piero Gioia per la grafica.
Italiano Prigioniero Sono.
Tre parole.
Tre presenze sul palco.
La musica che accompagna un racconto, una voce che melodicamente conduce allo scoperto le emozioni , e una donna che interpreta l'essenza di una storia vera.
Cappotti sullo sfondo.
Tanti cappotti appesi . Sospesi come le vicende che a volte galleggiano nelle coscienze di chi ascolta senza avere consistenza palpabile , ma che nelle vicissitudini di chi le ha assaporate nel cuore, nella mente e nella pancia sono dei macigni dolorosi che gravano e caratterizzano una vita.
Il giorno della memoria, ricordato come un monito contro l'olocausto, dovrebbe essere vissuto come una moltitudine di sacrifici. A volte racchiudere con un solo termine tutto lo sfascio causato dalle guerre non dà la misura del martirio vissuto da ogni singola persona che lo ha conosciuto.
La storia di Oscar è il racconto di un soldato prigioniero che spera di poter tornare a casa, a Brindisi.
In un intreccio di ricordi e di salti temporali, tutti i presenti hanno il privilegio di entrare in contatto con la vita di un uomo, di viverla attraverso le monellerie di un bambino e le speranze di un ragazzo che diventa uomo di fronte ad un mitra.
Italiano Prigioniero Sono.
Debora Caracciolo
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