Approfondimenti » 02/04/2004

Letizia Pacifico: Indignata per la posizione CISL sul rigassificatore

Con gran rammarico, ho letto in questi giorni che la posizione Cisl Brindisi.
Sul rigassificatore è un netto sì all’impianto, seguita da un’immeritata critica alla manifestazione organizzata sabato 27 marzo ’04 dalle associazioni ambientaliste.
Continuando a leggere e ricordando che da quindici anni milito in quest’organizzazione, mi sono a dir poco indignata per le solite frasi vuote, prive d’autenticità, che sento ripetere ormai da decenni. Lo schema si ripete preciso: nei direttivi e nelle segreterie s’impongono direttive dall’alto, la partecipazione e la democrazia dal basso sono mortificate, si ripetono riti che hanno solo forma ma sono privi di contenuto, gli iscritti al sindacato diventano semplici utenti, la loro partecipazione è solo passiva.
Dichiarare che l’iniziativa del 27 marzo è stata solo costruita per demonizzare un impianto, è falso ingiusto e offensivo per chi vi ha partecipato libero e convinto che esiste un altro sviluppo possibile per Brindisi e provincia.
Questo piccolo territorio sembra essere condannato a diventare la pattumiera della Puglia. La Cisl brindisina ritiene che solo attraverso un’attenta analisi si possa stabilire ciò che è utile alla crescita del territorio, in più sostiene che gli ambientalisti sono incapaci di comprendere il nuovo modello di sviluppo.
Vige un luogo comune tra alcuni lavoratori: la crisi economica in questa provincia è stata decretata dagli ambientalisti, un luogo comune creato ad hoc per nascondere responsabilità di altri. I nostri pochi, anzi pochissimi ambientalisti non hanno mai avuto un potere condizionante come accade in altre città, mentre il sindacato ha ed ha avuto certamente questa gran prerogativa, ma non fa altro che riproporre un modello di sviluppo economico identico a quello disastroso dei decenni precedenti.
La Cisl brindisina ha perso credibilità e con altre organizzazioni sindacali condivide grandi responsabilità nell’impoverimento di questo territorio: salvaguardare i posti di lavoro è cosa sacrosanta, e nessuno vuole smantellare nulla, ma non aver progettato e concertato allo stesso tempo un futuro diverso e più salutare è a dir poco incomprensibile, ed è ancora più grave per un sindacato aver subito e fatto subire perennemente e con rassegnazione il ricatto occupazionale ai lavoratori brindisini. Un sindacato volutamente miope, condizionato e non condizionante è incapace di proporre modelli di sviluppo ampi diversi e sostenibili.
Il sindacato brindisino và profondamente cambiato e ripensato.
Sappiamo che ci sono attività inquinanti che ancora operano nell’assenza di seri controlli e con pericolo per la collettività.
La Cisl cosa propone?
Ho letto in alcuni articoli che nessun’alternativa è prospettata, nonostante le numerose assicurazioni sancite anche in passato da convenzioni. L’uso indiscriminato di carbone ed orimulsion confermano che il nostro territorio è stato devastato da attività industriali al minimo costo per le imprese e al massimo costo per la comunità Le mancate o sbiadite denuncie del sindacato vanno considerate con molta severità.
Per quel che riguarda la manifestazione di sabato, qualche parlamentare vi ha partecipato sicuramente per arraffare voti senza volerne comprendere il senso e la straordinarietà. Sono certa però che più di qualcuno, e qui io penso ai lavoratori, mentre voi pensate strumentalmente a dei deputati, hanno disertato la manifestazione dello sciopero generale. Forse molti di loro hanno intuito che a Brindisi la manifestazione del 26 marzo era il solito rito formale privo di contenuti e di speranze, esattamente il contrario della manifestazione del 27 marzo.

Letizia Pacifico
Iscritta CISL Brindisi