Musica » 09/04/2004
Radi@zioni - Hard’n’Heavy dalla A alla Zeta - Lettere L - M
“L” e “M” come…
LED ZEPPELIN
Basterebbe dire una cosa soltanto per definire quest’inarrivabile band: GENIALE!!! E chiudere qui! Non lo faccio solo perché è grande l’ammirazione che ho per loro. Devo solo controllarmi per non scadere nell’inutile celebrazione di un mito, non ne hanno certo bisogno. Di certo vi basterà sapere che sono loro gli inventori di un suono e di un sistema di composizione che poi verrà copiato da musicisti dalle estrazioni più diverse: dall’hardcore-punk al pop, dalla trance-techno-dance ad ogni genere di rock alternativo. Non sono soltanto i fondatori del metal moderno (onore che forse spetterebbe più ai Black Sabbath). Sono una solida entità che ha gettato, e continuerà a gettare ancora, negli anni a venire, un’ombra ingombrante su tutto il metallo esistente, e non solo! È forse questa loro continua ed inquietante presenza a farne una band tra le più amate, ancora oggi, ad oltre vent’anni dal loro scioglimento, anche da chi non ama affatto il metal.
Disco consigliato: "Led Zeppelin II" (Atlantic, 1969)
MC5
Una vera leggenda del rock più sovversivo ed estremista che sia mai apparso su questo pianeta, autentici precursori del metal come anche del punk, se vogliamo: sono gli MC5 (sigla che sta per Motor City Five). Gli MC5 nascono nel bel mezzo degli anni ’60 in quel di Detroit, capitale americana dell’auto per antonomasia. Il loro primo ormai storico album esce però solo nel ’69, ha per titolo “Kick Out The Jams”, è registrato interamente dal vivo ed è caratterizzato da un ferocissimo ed estremo rock’n’blues stravolto da devastanti scariche di elettricità. Non serve sapere altro. I successivi due lavori non reggeranno il confronto con quel fulminante esordio. Il gruppo si scioglierà nel ’72 ma i danni prodotti da “Kick Out The Jams” si protrarranno fino ai giorni nostri.
Disco consigliato: "Kick Out The Jams" (Elektra, 1969)
MERCYFUL FATE
…. Principali caratteristiche del Fato Misericordioso sono la singolare timbrica del cantante mascherato, che si fa chiamare King Diamond, e le inquietanti tematiche occulte sviscerate dalla sua band. Il loro capolavoro lo firmano con “Melissa”, su Roadrunner Records nel 1983, un album straordinario che racchiude tutta la malvagità del black metal mista alla potenza del classico heavy metal. Alcune delle canzoni contenute in quest’album sono entrate nella storia del metal…
Disco consigliato: "Melissa" (Roadrunner, 1983)
MONTROSE
Vantano un esordio che definire magistrale è poca cosa, questi Montrose. La band prende il nome da Ronnie Montrose, superbo chitarrista, cresciuto alla corte di illustri personaggi quali Van Morrison ed Edgar Winter. Il debutto avviene nell’ormai lontanissimo 1973 con un omonimo album. Quaranta minuti di eccelso hard rock con almeno quattro super-classici: Rock The Nation, Bad Motor Scooter, Space Station N° 5 e Good Rockin’ Tonight. Un lavoro compatto, potente e velocissimo, perfino troppo avanti per quegli anni, e che vanta l’ugola d’oro di un allora giovanissimo Sammy Hagar. I Montrose purtroppo non saranno mai più capaci di ripetersi a questi stratosferici livelli pur proponendo, in seguito, degli apprezzabili lavori che si faranno notare non tanto per le canzoni quanto per il lavoro di chitarra del loro indiscusso leader.
Disco consigliato: "Montrose" (Warner Bros., 1974)
MOTORHEAD
L’icona del metal per antonomasia, la persona che meglio incarna il prototipo del biker, un personaggio che è entrato nella storia del rock semplicemente suonando, seguendo il suo istinto e fregandosene di tutto e di tutti: sto parlando di Lemmy! Dopo essere stato cacciato dagli Hawkwind, Mr. Kilmister decide di fondare una band tutta sua. A questa creatura verrà imposto il nome di Motorhead. L’esordio avverrà nel 1977. La band si distinguerà subito per i suoi terremotanti shows, fatti di volumi pazzeschi, distorsioni alla massima potenza e tanta, tanta grinta. Il periodo che va dal 1978 al 1981 sarà il vero e proprio momento d’oro per la formazione che pubblicherà in quegli anni album fondamentali come “Overkill”, “Bomber”, “Ace Of Spades”, la cui title track diverrà uno dei pezzi più famosi della storia del rock. Anche se in seguito la band non ha mai accusato battute d’arresto, macinando fino ad oggi attività in studio e dal vivo senza apparentemente mai perdere ritmo, occorre purtroppo dire che cristallizzerà questa pur originale ed inconfondibile formula in una sequela di lavori praticamente indistinguibili l’uno dall’altro. Anzi, no! L’unica piccola differenza la troverete nei titoli degli album ed in quelli delle canzoni che ne faranno parte. Prendere o lasciare, o… come si dice? Buy or die!!!
Disco consigliato: "Ace Of Spades" (Bronze, 1980)
M. S. G.
Michael Schenker è uno dei più popolari chitarristi della storia del rock. Membro fondatore degli Scorpions, poi chitarrista negli U.F.O., poi di nuovo nella band madre (Scorpions) e infine nuovamente con gli U.F.O. Tra uno spostamento e l’atro ha avuto anche il tempo di metter su una band per conto suo, appunto il Michael Schenker Group, meglio noto con l’acronimo M.S.G. con la quale ha pubblicato, tra il 1980 ed il 2000, oltre una decina di lavori. Innumerevoli i cambi di formazione pure nella sua band attraverso la quale sono transitati, in tempi diversi, personaggi del calibro di Danny Carmassi, Billy Sheehan, Cozy Powell, Chris Glen, Paul Raymond, Don Airey e Graham Bonnet, solo per citarne alcuni. Tra i tanti album pubblicati dal biondo chitarrista teutonico come non citare il doppio “The Michael Schenker Story – Live” altamente rappresentativo dello stile oltre che dei travagli che il nostro ha dovuto affrontare in tutti questi anni.
Disco consigliato: "The Michael Schenker Story – Live" (MSR, 1997)
“Hard’n’Heavy dalla A alla Zeta” va in onda ogni lunedì nel corso di RADI@zioni, solo e soltanto su Ciccio Riccio.
A cura di: camillofasulo@ciccioriccio.it
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