Approfondimenti » 10/05/2004
Senzacolonne diventa quotidiano
Da venerdì 14 maggio 2004 Senzacolonne torna in edicola nelle vesti di
quotidiano.
Il giornale sarà venduto al prezzo di lancio di 50 centesimi e sarà
diffuso in tutto il territorio provinciale. Numerose le novità
rispetto all’edizione settimanale a iniziare dal formato che passa dal
tradizionale “tabloid” al più grande 36 x 58 centimetri. Completamente
rivista anche la grafica che, pur mantenendo la tradizionale tendenza a
valorizzare le fotografie, è più rigorosa e di facile lettura.
La direzione è affidata a Gianmarco Di Napoli che riveste anche il
ruolo di editore visto che detiene la maggioranza assoluta delle quote
della “Etc srl”, editrice di quello che si presenta come il primo
quotidiano brindisino.
Per la realizzazione del nuovo progetto editoriale, preziosa la
consulenza di Vittorio Bruno Stamerra, già direttore del “Quotidiano”
di Brindisi, Lecce e Taranto.
“Si tratta di un giornale dei giornalisti”, spiega Di Napoli, “visto
che una parte della redazione detiene quote della casa editrice. Vuole
essere una garanzia per i lettori: Senzacolonne continuerà a essere un
giornale libero, il giornale che ‘racconta i fatti come sono’, come
dicono spesso i brindisini, un quotidiano che cercherà di dare il
proprio contributo alla città in un momento in cui bisogna essere tutti
uniti”.
Senzacolonne sarà stampato presso lo stabilimento “Martano” di Modugno.
In redazione l’ex vicecaposervizio di “Quotidiano” Marcello Orlandini,
Stefania De Cristofaro, Mario Antonelli, Carlo Amatori, Antonio Caputo
e Salvatore Morelli.
Vasto e qualificato il parco collaboratori: per lo
sport Pompeo Barbiero e Rodolfo Scarano, e poi, oltre allo stesso
Vittorio Bruno Stamerra, Maria Rita Greco, Lorenzo Maggi, Massimo
Guastella, Emanuele Amoruso, Enrico Rosati, Dino Furioso, Gabriele
d’Amelj Melodia, Sergio Sabato, Pietro Gigante, Sonia Di Noi, Giuseppe
Elia Brandi, Dario Bresolin, Aurelio Mussardo, Fabrizio Solida,
Giovanni Membola.
La grafica e il marketing sono curati dallo studio “Pubblidea” di
Sandro Perchinenna.
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