18/12/2002
Il ritiro dal basket di Alex Santoro
In foto: l'ultimo tiro di Alex Santoro
Al cospetto di un numeroso pubblico presente Lunedi 16 Dicembre 2002 si è svolto al palazzetto dello sport di Mesagne il "Santoro Day".
Alex Santoro da così l'addio ufficiale al Basket giocato, dopo 17 anni da professionista, prima nelle file della Pallacanestro Brindisi, poi in quelle della Viola Reggio Calabria nella quale per tantissimi anni ha rivestito i gradi di Capitano.
Nonostante le numerose defezioni dell'ultima ora, sulle quali in tono un po' polemico Alex ha commentato pubblicamente "Sono loro ad essersi persi qualcosa", la serata è stata sicuramente piacevole.
Presentatore d'eccezione Flavio Tranquillo, commentatore di Basket di Tele+, che ha presentato, in maniera molto U.S.A, le formazioni in campo.
Tra gli atleti da segnalare la presenza di vecchie glorie del Basket brindisino, come Carmine Spinosa e Beppe Natali, (ancora presente sui parquet - per lui il tempo sembra essersi fermato-), poi gli amici Avenia, Bullara, Rifatti, Parisi e Casalvieri della New Basket Brindisi, i fratelli Sandro e Gigi Risolo, mesagnesi DOC e tanti altri. Presenti anche Carlo Recalcati, attuale coach della naziona le maschile di Basket e Gaetano Gebbia tecnico delle Nazionali giovanili.
Le formazioni erano guidate da Giovanni Rubino e Lillino Ciracì.
Alex Santoro ha disputato un tempo in ogni formazione.
Prima dell'incontro la proiezione di un filmato con i momenti più belli della carriera di Alex, filmato che si concludeva con una dedica speciale a "Big" Elio Pentassuglia che Alex ha ricordato essere stato persona importantissima per lui.
Altro momento toccante della manifestazione è stato quando durante i saluti Alex ha menzionato un episodio, che la dice tutta sulle sue doti umane oltre che sportive.
Un giorno fu contattato da un dirigente della Viola, che gli riferì di un bambino ammalato di leucemia che aveva espresso il desiderio di incontrare Alex Santoro, capitano della Viola e suo idolo.
Alex si recò a trovarlo e gli regalò la sua divisa di gioco, intrattenendosi con lui per un po' di tempo.
Diversi anni dopo, Alex si recò da un medico di Reggio Calabria per effettuare una terapia, al momento di chiedere quale fosse l'onorario, questi lo chiamò in disparte, dicendogli che non doveva nulla, in quanto aveva già pagato qualche anno prima regalando gli ultimi giorni di felicità ad un bambino che, qualche giorno dopo l'incontro, si era spento con il sorriso sulle labbra. |