05/11/2002

Gianni Palmiero: aereoporto e Seap, gestioni fallimentari


La nuova emergenza che sta interessando l'aeroporto di Brindisi, non giunge inattesa, così come non sono inattese tutte le misure o gli accadimenti improvvisi che riguardano il settore dei trasporti, che come sempre vengono affrontate per singole parti e solo in circostanze particolari.
Eppure, le tante iniziative sia politiche che tecniche, promosse da vari soggetti, hanno sempre indicato, come la soluzione ai vari problemi di questo settore, andasse ricercata non in periodi o situazioni di emergenza, né in una visione ristretta e parziale priva di obiettivi strategici, bensì in uno scenario complessivo ed integrato di tutte le varie modalità di trasporto.
Al contrario invece, i comportamenti di questa maggioranza di centro-destra che governa la regione Puglia, ed i relativi provvedimenti, sono tutti improntati a rattoppare falle, oppure a collegare fra loro, senza logica, qualche pezzo oggi esistente.
Un'assenza quindi di strategia, che rende ancora più critica una situazione già oggi precaria, tanto che l'approvazione del Piano Regionale dei Trasporti, per la sua insipienza, ha generato una protesta collettiva di tutte le categorie, che culminerà con uno sciopero regionale di tutti i sindacati confederali il giorno 11 novembre prossimo.
Non si comprende affatto, il perché di tanta pervicacia, eppure questi uomini che sono gli stessi che da otto anni governano la Puglia, sanno benissimo che la nostra regione è l'ultima in Italia in questo comparto, con tutto quello che ne consegue, nei settori dell'economia, del commercio, del turismo ecc…, con un riflesso generale negativo sul mondo del lavoro.
Come Democratici di Sinistra di Brindisi, da diversi anni ed in svariate eventi, abbiamo posto questi problemi, ed in modo particolare quello dell'aeroporto che unitamente a tutto il mondo dei trasporti, costituisce un asse importante dell'economia di questo territorio ma, purtroppo, siamo sempre rimasti inascoltati.
Oggi, come in altre occasioni, ci troviamo di fronte a delle forti limitazioni che sta subendo il traffico aereo a Brindisi per lavori sulla pista principale, che a differenza di altre realtà, sono stati programmati con tempi smisuratamente lunghi, corrispondenti a circa sei mesi.
E' questo il motivo principale dei ritardi e dei disservizi avuti, nonchè quelli che si potranno avere in condizioni metereologiche avverse, e non già il problema dell'avaria radar, che seppure rilevante, non incide sulla regolarità dei voli.
A Bari, come in tanti altri importanti aeroporti italiani, non c'è il radar, eppure si svolge, senza problemi, più del doppio dell'attività di volo rispetto a Brindisi. Infatti le parti interessate sanno, che sono le procedure ed alcune attrezzature specifiche, a rendere agibile una pista di volo in assenza di luce naturale ed in particolari condizioni meteorologiche. In un aeroporto come Brindisi, il radar è un ausilio, anche importantissimo, ma non indispensabile per una corretta condotta dei voli.
Non conoscere queste regole elementari, da parte di addetti ai lavori, ci sembra davvero paradossale. Il comportamento, poi, della SEAP che ha sicuramente avallato, senza battere ciglio, i tempi ed i modi dei lavori sulla pista principale, con a disposizione solo la pista secondaria, più corta di circa 900 metri, e tra l'altro con strumentazioni e procedure limitate, ci sembra veramente un nonsenso.
Da più parti, era stato individuato nella SEAP e nei politici che la sostengono, oggi come in passato, l'anello debole, ma purtroppo basilare, di questo comparto, ed i D.S. ne avevano chiesto una ristrutturazione, attraverso l'istituzione di società locali (una per ogni sede di aeroporto) che dovevano far capo ad una holding regionale, opportunamente privatizzata , sulla scia anche di molte felici realtà nazionali.
Un dato, ormai acclarato, è quello che negli aeroporti con un numero di passeggeri inferiore al milione annuo, come nel caso di Brindisi, la gestione non può riguardare solo l'esistente perchè, anche se fatta nel migliore dei modi, e non è il caso della SEAP, sarebbe comunque fallimentare sotto il profilo economico, e non in grado di offrire servizi tali da garantire le esigenze del territorio.
Occorre invece un progetto che renda l'aeroporto di Brindisi come un prodotto che, integrato con gli altri sistemi di trasporto, sia inserito nel contesto più generale del territorio unitamente a turismo ed agricoltura, commercio e servizi, e venga offerto in un pacchetto completo che attraverso reali e concrete convenienze, possa essere reso appetibile non solo alle utenze consolidate, ma soprattutto a quelle potenziali, che sono di gran lunga superiori ed in grado di determinare il punto di svolta.
Pertanto non si può non convenire che per Brindisi necessita un tipo diverso di gestione, uomini in grado di governare tali processi di cambiamento, definire a priori gli obiettivi ed i tempi necessari, a chi ed a quali condizioni tali uomini devono rispondere.
Se invece si avallano, così come questo centro-destra fa in ogni istanza, le volontà e le politiche dei vari amministratori della Seap ed in particolare quelle dell'ing. Di Paola, i quali sostengono che questa società fornisce solamente servizi a chi li chiede, allora vuol dire che, per l'aeroporto di Brindisi, da parte di Fitto e della sua maggioranza, non vi è alcuna intenzione a mutare una tendenza palesemente fallimentare.
Del resto tutto questo, è funzionale a quanto già deciso dalla Giunta Regionale pugliese di declassare l'aeroporto di Brindisi da internazionale a nazionale, con tutte le conseguenze negative in termini di investimenti e di manutenzione delle attuali strutture.
E la cosa più grave, è quella che a pagare i costi di tale stolta politica, saranno le tasche dei contribuenti pugliesi, unitamente a quelle degli utenti salentini, che oltre ad avere le tariffe più alte d'Italia, godranno di un servizio più limitato e sicuramente mediocre.
Continuare poi a perorare, a parole, cause di sviluppo, da parte degli stessi uomini e di qualche loro amico, è pura accademia tendente a nascondere il fallimento del centro-destra in Puglia come in Italia.

GIANNI PALMIERO
Consigliere DS al Comune di Brindisi
Controllore di volo