17/01/2003
Dipietrangelo: Opportuno pubblicare i redditi degli amministratori
Noto un certo fastidio e insofferenza per la pubblicità delle dichiarazioni dei redditi che i rappresentanti del popolo sono obbligati a dare.
Da 12 anni, da quando sono stato eletto consigliere regionale, la mia dichiarazione e quella di mia moglie sono pubblicate dalla stampa e sul bollettino ufficiale della Regione, la mia, tra l'altro, comprende anche i circa quattro milioni di vecchie lire che ogni mese sottoscrivo per l'Unione regionale del mio Partito.
Sono contento e convinto di questa procedura di trasparenza. E' un modo per far conoscere ai cittadini, non solo la propria situazione di reddito e patrimoniale, ma anche per rendere pubblico l'eventuale cambiamento di reddito e patrimoniale da un anno all'altro, nel corso di un mandato.
Spetta solo ai cittadini giudicare e valutare. Per questo la legislazione ha voluto rendere pubblica questa procedura, anche per consentire un rapporto di conoscenza, di giudizio e di controllo da parte degli elettori verso gli eletti.
Chi si assume la responsabilità di amministrare la cosa pubblica ha il dovere, non solo di rispettare una legge come quella in questione, ma deve sentire il dovere morale di far conoscere la propria situazione reddituale e patrimoniale, di stare in regola con le tasse. L'amministrazione pubblica richiede questo. Chi si candida sa di diventare, da eletto, un uomo pubblico a cui i cittadini affidano un mandato per amministrare interessi collettivi e pubblici e sa, dunque, che la trasparenza nell'amministrare questi interessi non può essere nascosta dal paravento di una presunta difesa della privacy.
Ha fatto bene, allora, il Comune, attraverso l'Assessore Palazzo, a rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi degli amministratori e dei consiglieri comunali, che non sono altro se non la fotografia del rapporto di ognuno di noi con il fisco e lo Stato.
A patto, però, che nessuno pensi di strumentalizzare tale procedura.
Non sono accettabili, quindi, reazioni e ritorsioni politiche per procedure stabilite dalla legge e che mi paiono opportune, soprattutto per rintuzzare le continue insinuazioni che rischiano sempre di rendere torbido il clima politico nella nostra città. Non sono per questo disponibile ad aprire alcuna discussione su questa materia.
CARMINE DIPIETRANGELO
Vicepresidente del Consiglio
Regione Puglia
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