11/06/2003

Salvatore Brigante: calcio ed interesse complessivo della città


La conclusione negativa della stagione sportiva per il Brindisi Calcio ha contribuito a creare in città un clima particolarmente infuocato. Nonostante gli sforzi compiuti dalla dirigenza, infatti, non è stato raggiunto il traguardo della promozione e questo ha deluso le aspettative di migliaia di tifosi. Si tratta, a questo punto, di smaltire la delusione e di rimettersi al lavoro per riprovarci nella prossima stagione.
Nel frattempo, però, è iniziata una incredibile quanto ingiustificata "caccia alle streghe".
Una frangia molto marginale della tifoseria cerca di attribuire patenti di "amici" e di "nemici" della Brindisi Calcio anche sulla base di semplici giudizi espressi in relazione a vicende che non hanno nulla a che fare con il calcio. Mi riferisco al fallimento della società "Papalini" ed ai rischi che questo può comportare per la Brindisi Terminal Italia e quindi, di conseguenza, per lo stesso Brindisi Calcio.
Su esplicita richiesta dei rappresentanti della stampa locale, ho espresso la mia preoccupazione per il futuro, guardando al calcio ma, mi sia concesso, anche al futuro dell'attività terminalistica nel porto di Brindisi e di cinquanta famiglie di nostri concittadini che traggono l'unica forma di sostentamento proprio dal posto di lavoro del capofamiglia nella struttura della Brindisi Terminal.
E' bastato questo per scatenare la reazione di qualche tifoso più facinoroso ed anche per avviare una vera e propria corsa alla difesa "a tutti i costi" di Salucci e del Brindisi Calcio.
Dichiarazioni che hanno contribuito a marcare una netta divisione tra supporters e avversari dell'imprenditore toscano.
Per questa ragione, è il caso di ricordare che il sottoscritto è stato sempre in prima fila a sostenere il Brindisi Calcio, firmando - in veste di vice sindaco - decine di delibere per la concessione, da parte del Comune di Brindisi, di contributi per centinaia di milioni di lire, per l'attribuzione alla società brindisina della gestione dello stadio e dell'impianto sportivo di Sant'Elia, per consentire l'iscrizione della squadra al campionato quando nessun istituto bancario era disposto a concedere una fidejussione.
I tifosi tutto questo non possono e non devono dimenticarlo.
Certo, adesso è giunto il momento di fare chiarezza su tutto.
Porsi delle domande sulle reali possibilità di decollo dell'attività terminalistica della B.T.I. serve a capire quale sarà il futuro occupazionale dell'attuale forza-lavoro, quali saranno le prospettive di sviluppo di un settore così delicato per l'economia portuale e, non ultimo, il futuro della stessa squadra di calcio. Anche per questo, non mi spaventano minacce, scritte sui muri ed una momentanea impopolarità, soprattutto se questo va in direzione dell'interesse complessivo della mia città e quindi anche di una squadra di calcio che ha avuto il merito di farmi gioire e di farmi soffrire, al pari di chi ha gioito e sofferto sulle curve dello stadio "Fanuzzi".
Spiegherò tutto questo proprio ai tifosi - spero anche a chi ha frainteso le mie affermazioni - nel corso di un incontro con i club del tifo organizzato ed insieme vedremo tutto ciò che si potrà fare per continuare a far vivere a Brindisi il sogno del calcio professionistico.

SALVATORE BRIGANTE
Vicesindaco di Brindisi