25/08/2002
Giosuè Mauro, un segno indelebile nella vita di una comunità
Su segnalazione di un nostro visitatore vogliamo inserire in questa rubrica un persona che non c'è più e che, pur essendo stato apprezzato e molto conosciuto in città, raramente viene ricordato nelle varie antologie di persoanggi locali che tanto successo nutrono nelle nostre edicole .
Giosuè Mauro rappresenta uno di quei rari casi in cui una persona lascia un segno indelebile nella vita di una comunità.
La storia delle sua attività di commerciante di confezioni, iniziata nel 1927 dal padre, si intreccia a doppio filo con quella della città: dal 1940 al 1945, durante la dittatura fascista, il negozio viene requisito; dal 1945 al 1948 svolge la preziosa funzione di concessionario per la consegna del vestiario ai reduci di guerra; nel 1971, dopo il tragico naufragio dell'Eleanna, è da Mauro che ai sopravvisuti viene data la possibilità di riavere degli abiti degni di tal nome; infine, notevole è lo sforzo dell'attività durante il massiccio esodo degli albanesi nei primi anni '90.
Quella di Mauro è una Brindisi all'antica, quella che oggi sta pian piano scomparendo.
Nel suo negozio di Corso Umberto 53, si poteva (anzi era quasi obbligatorio) tirare al ribasso sui prezzi, sapendo che, con tutta probabilità, la si avrebbe avuta vinta. La sua bontà proverbiale, inoltre, portava la "Mauro Confezioni" ad essere il punto di riferimento delle persone più disagiate, alle quali spesso veniva permesso di acquistare a credito.
Terminato l'orario di apertura, Giosuè provvedeva ad abbassare la saracinesca, non prima, però, di aver fatto entrare i suoi amici. Con questi si intratteneva in interminabili giocate di carte e bevute a base di vino locale.
Giosuè Mauro muore nel 1990 a 75 anni ed ai suoi funerali, celebrati nella chiesa dell'Annunziata, partecipano migliaia di persone, tante delle quali, ancora oggi serbano un ricordo particolare per quella figura di commerciante.
Sono in pochi però a (ri)valutare l'alto valore della più grossa battaglia da lui condotta: in un periodo cruciale per Brindisi, quello della crisi irreversibile del mondo agricolo, Mauro era dell'idea che bisognasse passare ad un'economia basata sul terziario, sul commercio.
Per questo si era prodigato, con tutte le sue forze, per far attivare in città la fase produttiva di una grossa industria di confezioni, convinto che avrebbe portato un maggiore benessere diffuso rispetto al grosso polo industriale.
Invece la politica del tempo, come ben sappiamo, gli preferì la "Montecatini".
Oggi possiamo dire che la sua battaglia persa è la nostra battaglia persa.
Ricordare lo stile ed il pensiero di questi personaggi forse potrà servire a qualcosa. |