02/02/2005

South Beach Miami - Florida


Dopo 1 mese trascorso in Africa al seguito della Dakar 2005 (Leggi di altri articoli sulla Dakar 2005), Gabriele D’errico, il nostro inviato globale, è rientrato negli States. Prima di raggiungere Denver - Colorado, tappa, quasi obbligata, in Florida, Miami…

da dove ci racconta…

SOUTH BEACH MIAMI

Finestrino?.....assolutamente.
Guardare Miami dall’alto era ovviamente una esperienza che non potevo perdere. Ho aspettatto paziente che l’aereo attraversasse tutto l’atlantico... eppoi... eccola: enorme distesa di luci colorate, di strade che si intersecano in tanti rivoli, di grattacieli che dalla city dominano su quell’enorme albero di natale.
Temevo un po’ i controlli. Avevo una valigia piena di ogni ben di dio: parmigiano, prosciutto, pecorino, cacioricotta, orecchiette.
Pensavo quasi di avercela fatta invece mi fermano. Agricultural dept..... proprio ciò che non volevo incontrare. Metto la valigia sul nastro. “ Ci sono parecchie scatole nella sua valigia, cosa contengono?” Mi chiede il poliziotto. “Tonno in olio di oliva”- una rarità negli States. “Sicuro che non ha altri tipi di carne?” – “ No” .....- se mi chiede di aprire la valigia sono fregato. Mi sorride e mi lascia andare----che culo!
All’uscita c'è mia moglie che mi aspetta sorridente. Finalmente!
Prendiamo un taxi direzione South Beach. Tariffa fissa. Arriviamo in albergo. Nella hall affianco alla reception un dj mette musica a palla. A stento ci intendiamo con il manager. Ma una cosa riesco a capirla: free drinks per gli ospiti dalle 19:00 alle 20:00...che ore sono? Le 20:45?.....bene io mi fermo qui. Lascio che l’inserviente porti i bagagli in camera (dietro lauta mancia ovviamente) e mi avvicino al bar dove procaci fanciulle dalle labbra rigonfie di silicone bevono cocktails in enormi bicchieri dai colori piu vari e dai nomi impossibili. Al loro fianco uomini non piu’ giovani con le tasche rigonfie di viagra, ed i capelli tinti di fresco che bevono noiosissimi whisky on the rocks....mentre le labbra già assaporano sogni fino a quel momento proibiti.
Beviamo fino all’ultimo giro e ci catapultiamo nella notte di South beach.
Ocean drive, il lungo mare, è una serie infinita di locali. Molti di questi sono nella formula 3 in 1 come il nostro albergo d’altronde: albergo-bar-discoteca tutto in uno.
Il lungo viaggio ed il fuso orario non perdonano. Una passeggiata in riva al mare e vengo rapito da tutta quell’immensa quantita di acqua che si riversa in onde fragorose. Mi fa un certo effetto dopo il deserto. Arrivederci a domani.... Miami.
Mi sveglio di buon ora con un intento: trovare un laundremat, le lavatrici a gettoni. Non ho più mutande pulite ed è sicuramente l’unica attività che non comporta grande presenza di spirito.
I laundremat sono anche un posto per osservare i workers, i lavoratori. Si sentono lingue ed idiomi strani. Primo fra tutti lo spagnolo caraibico, che con lo spagnolo ha ben poco a che fare ma si lascia capire.
Dentro il laundremat hai tutto e tutto funziona per multipli di quarter (25 centesimi). Ovviamente c’e’ una macchina cambia soldi. Inserisco 5 dollari e ricevo un numero notevole di quarters ognuno con un diverso stato americano. Qualche anno fa, quando vennero immessi sul mercato, erano in tanti a collezionare tutti gli stati, anche perchè la diffusione era meno capillare di adesso.
Con 5 dollari credo di avere ottenuto diversi stati e ben pochi doppioni.... inserisco la Florida, il Minnesota, ed il Wisconsin nella macchinetta per il detersivo. La California, il New Mexico e L’Alabama nella lavatrice che parte inesorabile. Per ammazzare il tempo inserisco il North Dakota e faccio una partita a pacman... il vecchio quak-quak-quak del pacman..... ma il joystick funziona male ed il mio pacman si scontra con gli ometti colorati per ben 3 volte.
Raccolgo le robe dalla lavatrice e le infilo nel drier (l’asciuga biancheria). Le mutande vengono sballottate all’interno mentre il calore le asciuga. Rimango fisso davanti alla macchina come se fossi incantato da quel movimento rotatorio. Mi rendo conto di poter passare per pazzo e quindi decido di dedicare un’altro quarter al vecchio pacman.
Duro un po di più, ma non sorpasso il terzo schema e mi fermo davanti all’inesorabile :

GAME OVER!

Gabriele D'Errico
Miami - Florida

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