18/03/2005
Terminato il restauro del campanile della Chiesa degli Angeli
Italia Nostra e la Chiesa degli Angeli. Un connubio positivo che va avanti da oltre tre anni e che sta offrendo i primi risultati.
Da un lato c’è la sezione brindisina dell’associazione culturale che mira a diffondere la "cultura della conservazione" del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti, del carattere ambientale delle città. Nel 2002 i volontari di Italia nostra, in considerazione del grave stato di degrado della chiesa degli Angeli, hanno promosso una raccolta di firme per sollecitarne il restauro. All’appello hanno risposto oltre 2000 persone.
Dall’altro uno dei monumenti più insigni della città, la chiesa di Santa Maria degli Angeli, che fu edificata nei primi anni del '600 per volere di San Lorenzo da Brindisi (che offrì anche il suolo dove fu realizzata). Una costruzione che può vantare pregi di assoluto valore quali l'armonica struttura in carparo, il soffitto dipinto con l'"Estasi di San Francesco e le Storie di Santa Chiara", il portone ligneo del XVII secolo e la tela con l'immagine della Vergine Immacolata fra gli Angeli.
Per troppo tempo la Chiesa ha vissuto in completo stato di abbandono tra l'assoluto disinteresse della cittadinanza e delle istituzioni. A smuovere la situazione ci ha provato dapprima l’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni avanzando, tra il 1998 ed il 2002, numerose richieste di contributi statali, tra le quali anche la possibilità di ricevere i finanziamenti previsti dall'8 per mille sulle dichiarazioni dei redditi). Ma nemmeno l’interesse della Curia presso la Cei ha sortito gli effetti sperati.
I riflettori sulla vicenda si accendono dopo la raccolta delle firme e per l’incessante impegno degli Uffici diocesani e della Rettoria della Chiesa. Seguono un'interrogazione parlamentare del Senatore Specchia, un più proficuo interessamento della Cei e vari incontri di Italia Nostra con i rappresentanti degli enti locali e con i funzionari della Soprintendenza.
E cosi, nel 2003, grazie anche al determinante intervento dell'allora soprintendete regionale arch. Ugo Soragni, i restauri del campanile (per 150.000 €) e delle tele del controsoffitto (per 70.000 €) furono inseriti tra le opere da finanziare nella programmazione per il periodo 2004-2006.
E proprio i lavori di risanamento del campanile, avviati alla fine del 2004, sono stati ultimati nei giorni scorsi.
Italia nostra e l’Arcidiocesi, però, non intendono fermarsi. Il primo intervento in programma è il restauro del soffitto; poi sarà la volta del restauro dell’intero edificio, il cui progetto è stato incluso nel programma “P.I.S.” normanno svevo angioino recentemente approvato.
La strada per il completo recupero e l’integrale fruizione della struttura è ancora lunga e difficile. Ancora più arduo smuovere l’atavica apatia verso le tante nostre risorse meritevoli di riscoperta, tutela e fruizione.
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