14/09/2007
Corso di Laurea in Storia, Scienze e Tecniche dell’Industria Culturale
Progettazione, organizzazione e gestione delle attività culturali.
Sono questi i principali settori di riferimento del corso di laurea in “Storia, scienze e tecniche dell’Industria culturale” dell’Università di Bari che ha sede a Brindisi in Via Longobardo al rione casale (per informazioni e iscrizioni 0831. 411397).
L’avvio del nuovo anno accademico, giunto al suo secondo anno di attività, è stato presentato questa mattina, presso il Salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia Michele Errico, il preside del Corso di laurea Francesco Fistetti, la professoressa Francesca Recchia-Luciani dell’Università di Bari, il presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi e l’attore e regista Maurizio Ciccolella.
Con questo corso di laurea si arricchisce il settore umanistico del polo universitario brindisino di un profilo originale e spendibile nel mercato del lavoro.
“Quello che stiamo cercando di fare insieme al Comune di Brindisi – ha dichiarato il presidente Errico - è di dotare il territorio di contenitori che possono essere dei riferimenti non solo per la Cultura, e mi riferisco al Nuovo Teatro Verdi e al Tommaseo che sarà in parte destinato al turismo culturale, ma anche per l’occupazione per i nostri giovani. Il collegamento tra questi contenitori e la formazione è importantissimo. Oggi, attraverso questo corso di laurea, abbiamo realizzato questo collegamento e pertanto riteniamo di poter dare a coloro che si iscriveranno anche una possibilità concreta di inserimento nel mercato del lavoro, in un settore che possiamo definire originale e pertanto aperto a numerosi sbocchi professionali”.
“Il corso di laurea in Storia, scienze e tecniche dell’Industria culturale – ha dichiarato il professor Fistetti - rappresenta una sfida in una terra ricca di talenti e cervelli il più delle volte inespressi, e nasce dalla volontà di coniugare la Cultura con lo spirito di impresa. L’Università stessa si farà promotrice di proposte atte a favorire l’emersione dell’esistente e a promuovere iniziative di scambio e di aggiornamento. L’impresa culturale fa parte di quei servizi oggi indispensabili negli odierni contesti urbani, sia dal punto di vista formativo che dell’aggiornamento e dell’innovazione permanente, necessaria ai territori che vogliono competere nelle presenti e future sfide della globalizzazione, nella riconsiderazione dell’identità locale contro i rischi di una passiva omogeneizzazione”.
Il corso si caratterizza per la sua coesione e l’integrazione fra tre aree della conoscenza: una solida base umanistica (conoscenza delle lingue e letterature classiche e moderne); una preparazione approfondita nell’ambito delle scienze umane e sociali (con l’apporto di discipline filosofiche, storiche, geografiche e artistiche); un ampio ventaglio di competenze nel campo dell’editoria, della stampa periodica e dello spettacolo. In particolare, si intende formare la figura dell’operatore culturale con sfaccettature diverse: dall’esperto dell’editing del libro all’organizzatore di eventi culturali del territorio fino all’esperto nell’allestimento del museo.
“Intendiamo i musei – ha dichiarato la professoressa Recchia-Luciani - come agenti attivi del cambiamento sociale contemporaneo. Sono “macchine” oggi quanto mai indispensabili, luoghi dialettici dove possono coesistere agevolmente attività di apprendimento e di intrattenimento in confronto attivo e creativo, capaci di ispirare ed emozionare. La strategia di Lisbona ci indica le leve dell’eccellenza, l’innovazione e la creatività, all’interno del sistema socio-economico, laddove è necessario che tutti gli attori diventino partecipi e non solo i centri di ricerca. Le organizzazioni culturali, soprattutto i musei, possono svolgere una azione sinergica fondamentale sul piano dello sviluppo della cultura dell’innovazione e della creatività, oltre che partecipare alla formazione di un contesto sociale consapevole e motivato”.
A partire da quest’anno diventeranno operativi i rapporti con il Teatro Pubblico Pugliese, presieduto da Carmelo Grassi, e saranno varate delle iniziative di sperimentazione teatrale e di progettazione-produzione-fruizione insieme con gli artisti locali. Si sta pensando, ad esempio, di offrire agli studenti brindisini, attraverso facilitazioni ad hoc, la possibilità di poter accedere ai circuiti culturali del territorio. Tra le iniziative specifiche in programma quella di organizzare un convegno sull’opera teatrale di Carmelo Bene chiamando i migliori studiosi italiani e coinvolgendo direttamente nell’impresa gli studenti del corso. Inoltre, la formazione verrà completata da stages realizzati d’intesa con enti ed associazioni attivi negli ambiti della stampa quotidiana e periodica (testate giornalistiche ed uffici stampa di carattere istituzionale), dell’editoria (case editrici, Associazione Italiana Editori, Associazione Italiana Biblioteche, musei, ecc.), della produzione teatrale, cinematografica e radio-televisiva. In tal senso, il corso di laurea in “Storia, scienze e tecniche dell’industria culturale” si colloca nel quadro della strategia nazionale per la formazione universitaria e mira a definire figure professionali qualificate e dotate di solide competenze. Naturalmente, il corso di laurea di primo livello in “Storia, scienze e tecniche dell’industria culturale” darà accesso, direttamente o con eventuali debiti formativi, ai corsi di laurea magistrale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari.
COMUNICATO STAMPA AMM.NE PROVINCIALE DI BRINDISI |