22/04/2005
"L’isola… deserta" di A. Malcarne
Poche considerazioni circa la prevista ed annunciata chiusura al traffico di Piazza della Vittoria con ampliamento della zona pedonale esistente.
Oramai siamo stanchi ed al limite.
Stanchi di subire le decisioni invasive di una una sequela di Amministrazioni Comunali, succedutesi nel tempo, ceche e sorde.
Il grido d’allarme degli esercenti brindisini è così alto che solo chi non vuole non puo’ sentire.
In tutti questi anni abbiamo lavorato instancabilmente per reagire con i fatti al degrado evidente del commercio nella città.
Abbiamo osservato, analizzato, elaborato soluzioni, presentato proposte operative…
…perché abbiamo provato ad interagire, dialogare con tutti, ascoltare i pareri degli “altri”, di chi rivendica la tutela di diritti.
Di tutti.
Abbiamo usato la diligenza del “pater familias”.
E come rappresentanti della categoria, come semplici cittadini di Brindisi, possiamo accettare tutto:
le osservazioni che provengono ad esempio dalla Soprintendenza, dai movimenti ecologisti, dai gruppi dei consumatori, ma sinceramente non riesciamo a capire quanto ci arriva dalla politica, o … dalle ragioni del traffico e degli uffici “tecnici”.
I beni di Brindisi sono mortificati da scelte scellerate.
Piazza della Vittoria… una piazza che sarà l’ennesimo “salotto” della città.
Con attorno i Palazzacci (cemento a vista ed alluminio) di due banche (chiuse nel pomeriggio ed ammesso che non decidano di trasferirsi altrove) dominata da un lato dalla sede INPS (i cui locali a piano terra sono desolatamente vuoti ed in corso di ristrutturazione) e dall’altro dalla sede delle Poste (chiusa nelle ore serali).
Un salotto vuoto.
Un'isola deserta.
La ricchezza del tessuto commerciale urbano è stato distrutto. E non oggi.
Ribadiamo per l’ennesima volta che non siamo contrari alle zone pedonali, sempre che queste significhino, riqualificazione, sviluppo e “ Cultura”.
Siamo contrari alle scelte distruttive, desertificanti.
Come è stato possibile non capire che si è trasformato un centro commerciale aperto in un parco giochi urbano.
Da salotto buono a spazio occasionale da passeggio.
Potremmo pubblicare le statistiche relative ai dati di vendita (-20% rispetto all’anno precedente… già disastroso), gli studi realizzati, le foto che denunciano il degrado continuo.
Ma tutto questo è stato già dimostrato. Siamo andati oltre alla sterile protesta, proponendo concrete soluzioni alternative. Tutto inutile.
Spingiamo perché la piazza diventi una vero ”Centro di Commercio”, come Vienna;
perché le sia restituita la struttura di Piazza, ritrovando così la propria dignità.
I Mauro, Manfreda, Caravaglio, Nuzzo, Diego, il Bar Olimpia, l’American bar … gente che è li da decine di anni, trasformati in “musei”, rimasti in pochi, novelli Robinson senza neanche Venerdì, sabato e domenica.
La centralità dello spazio pubblico è un bene che s’è perso, nell’architettura e nell’urbanistica del nostro secolo, nell’espansione della città.
Oggi è un bene raro: va preservato, difeso, recuperato.
Bisogna contribuire a far sì che il cittadino percepisca di vivere in uno spazio risanato, da rispettare come la propria casa: perché non ha senso un “salotto” senza intorno i necessari “servizi”.
Questo l'obiettivo che non ci stancheremo di perseguire. E’ una battaglia di civiltà, che si vince con costanza giorno dopo giorno, tutti insieme.
Alfredo Malcarne Direttore Confcommercio Brindisi
|