26/04/2005
Columbine High School
Sono passati 6 anni da quel giorno. Era il 20 aprile 1999. Io mi trovavo in viaggio in Thailandia ed appresi la notizia attraverso un quotidiano locale. La scuola superiore Colombine si trova a Littleton, che è un paesino poco fuori Denver. Quella mattina 2 ragazzi, Eric e Dylan di 17 e 18 anni, armati fino all’inverosimile, fecero irruzione nella loro scuola e aprirono il fuoco sui loro compagni e docenti. Il piano era stato attentamente studiato. Avevano persino fatto esplodere alcuni congegni lontano dalla scuola per depistare l’attenzione della polizia.
Il loro piano, che prevedeva una prima enorme esplosione nella sala mensa ed una conseguente scarica di proiettili sui sopravvissuti, non andò fortunatamente nella maniera sperata. La borsa contenente la bomba che era stata lasciata dai due ragazzi all’inteno della sala mensa non esplose. I due, armi in pugno, decisero allora di proseguire con il piano B. Entrarono e spararono all’impazzata su tutto e tutti. Avevano con se diverse armi automatiche e diverse bombe.
Dopo 4 ore dall’inizio dell’assalto, 12 studenti ed un insegnante erano morti crivellati da numerosi colpi. Altri 25 rimasero gravemente feriti. I due protagonisti si tolsero la vita impugnando ancora armi cariche e non utilizzate.
La tragedia sconvolse l’America dell’epoca. Il giorno dopo ovviamente la fobia prese il sopravvento. Controlli serrati all’interno di tutte le scuole americane fecero emergere una realta raccapricciante. Diversi studenti possedevano armi da fuoco ed avevano fabbricato diverse bombe artigianali. Insomma Eric e Dylan non erano gli unici pazzi scatenati in circolazione. Ovviamente si cercò una spiegazione a tutto questo. C’è chi diede la colpa alla violenza contenuta nei film, alla violenza contenuta nelle canzoni di Marylin Manson (cantante di moda all’epoca), all’antidepressivo usato da uno dei due ragazzi.
Poi finalmente Michael Moore decise di girare un documentario “Bowling for Columbine” per fare un pò di chiarezza su tutto questo episodio.
Il titolo del documentario mette in evidenza l’attività preferita dai due ragazzi, il bowling. Quella stessa mattina i due avevano preso parte alla classe di bowling prima di recarsi a scuola e colpire gli studenti come i birilli. Per quanto possa sembrare strano alla nostra cultura, in America ogni scuola ha diverse classi, tra le piu’ disparate. Difficile capire l’aspetto educazionale di un gioco come il bowling. Ma sicuramente non è diseducativo.
Ciò che viene messo in luce con il documentario di Moore è la facilità per un americano di qualsiasi età di acquistare armi e munizioni di qualsiasi genere ed in qualsiasi quantità. Perfino nei supermercati.
Molte delle armi e delle munizioni possedute da Dylan ed Eric erano state acquistate a Kmart, un grosso supermercato.
Ma il diritto di un cittadino americano a possedere armi è sancito dal Secondo Emendamento della Costituzione. Quando i padri fondatori decisero di scrivere questo emendamento, l’America era un Paese diverso. Veniva considerato pericoloso, inospitale. Le armi servivano a difendere la terra conquistata ai nativi, a difendere le carovane che raggiungevano l’estrema costa occidentale. Quando la schiavitù fu abolita, nei bianchi si sparse di nuovo la fobia che i neri potessero prendere il sopravvento e vendicarsi per gli anni di schiavitu. Questa fobia e diffidenza nei confronti della popolazione nera ed ispanica non è mai scomparsa. Animata soprattutto da telefilm e serie televisive che dipingevano il nero e l’ispanico come origine di tutti gli atti delinquenziali.
Per questo un’associazione fu creata, la NRA (National Rifle Association) per difendere il diritto dei bianchi a possedere un’arma.
Dopo qualche giorno dalla strage di Columbine, la NRA, con il suo presidente l’attore Charlton Heston, decisero di fare un incontro a Denver, sfidando in questa maniera la gente che stava ancora piangendo i propri familiari.
Nonostante alcune cose siano cambiate dal 1999 ad oggi, grazie anche al documentario di Michael Moore (è difficile infatti oggi trovare armi e munizioni nei supermercati come un tempo) la diffusione delle armi e le morti per arma da fuoco sono ancora una grosso problema per questa società.
11.000 morti in un anno per arma da fuoco negli Stati Uniti, contro meno di un centinaio di morti per ogni altro Stato Occidentale.
Il problema come sempre sta alla radice. Gli americani non sono solo consumatori di munizioni ma anche i maggiori produttori di armi.
Associazioni come la NRA, che altrove potrebbero essere facilmente dichiarate illegali, continuano ad essere legittime ed a ricevere il sostegno esplicito o implicito dei produttori di armi.
Il Secondo Emendamento è ancora lì in calce per dare a tutti gli americani il diritto di difendersi dalle proprie fobie.....
e di sparare a caso, se necessario.
Gabriele D'Errico
Denver - Usa
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