13/05/2005

"Pensierino sul....Rigassificatore" di Nico Barile


Nonostante tutto… come se ce ne fosse ancora bisogno, dopo un percorso collettivo partecipato e condiviso da società civile, rappresentanti istituzionali, comuni cittadini, famiglie, associazioni di ogni tipo comprese quelle del mondo cattolico, dalla valenza STORICA per la nostra città, tacciata di pigrizia e apatia per i “fatti pubblici”, parliamo di rigassificatore.

Giova evidentemente ribadire ancora che il rigassificatore:

1. nella migliore delle ipotesi provoca un inquinamento biologico nel nostro mare a causa delle bassissime temperature necessarie per la trasformazione del gas (magari arrivano pure le foche);
2. nonostante le tecnologie più avanzate che sarebbero utilizzate per la sua eventuale costruzione (facciamo gli scongiuri), errori umani, fatalità e potenziali attacchi terroristici potrebbero cagionare incendi devastanti (per intenderci di quelli che non li spegni se non ci lavori una settimana…) proprio in un’area ad altissima densità di altre industrie che trattano materie nocive; per non parlare del fatto che già Brindisi è classificata quale sito ad alto rischio di incidente rilevante…;
3. il continuo via vai delle gasiere (le navi che dovrebbero trasportare il gas – dalle 90 alle 110 l’anno) asservirebbe il nostro splendido porto solo a questo tipo di traffico, annullando ogni altro tipo di attività;
4. il progetto dell’impianto di rigassificazione non include, allo stato attuale, l’eventuale conversione da carbone a gas delle centrali brindisine (la nostra storia poi ci insegna – purtroppo – a non fidarci di illusorie-fantastiche-interessate convenzioni, vero?;
5. sarebbe un’occasione di arricchimento solo per qualche imprenditore ma nuocerebbe ai nostri poveri disoccupati, in quanto creerebbe una “disoccupazione di ritorno” al termine della costruzione dell’impianto (finito di costruire il rigassificatore cosa faranno gli operai che nel frattempo si saranno sposati, avranno avuto figli e magari avranno pure acceso mutui per la casa? Ce li assume tutti l’ENEL?)

Il Governo nomina un commissario ad acta per la costruzione dell’impianto esautorando le volontà (trasversalmente concordanti) dei Consigli provinciale e comunale di Brindisi? Appare tragicomico prevedere (o auspicare?) le dimissioni in blocco per protesta di questi Consigli!!! “Cui prodest?”Al contrario, mi aspetto che le nostre rappresentanze istituzionali CONTINUINO A COMBATTERE CON TUTTI I MEZZI NECESSARI, supportati dalla comunità che legittimamente rappresentano, per scongiurare l’ennesima aggressione al NOSTRO territorio.
La rincorsa ad illusorie quanto effimere ricchezze ci ha condotti fin qui… l’occhio miope di chi ha guardato solo alla soddisfazione di bisogni impellenti, senza porsi il problema di costruire un possibile futuro sostenibile ci ha fatto capitombolare fino agli ultimi posti nelle graduatorie delle città con la migliore qualità della vita…

Taluni sognano il progresso, la tanto sospirata crescita economica che finalmente potrà farci volare alto con la costruzione di un altro impianto industriale… costoro non sanno forse che E’ PROPRIO QUEL MODELLO DI SVILUPPO CHE ABBIAMO SEGUITO DA 40 ANNI CHE HA CAUSATO IL NOSTRO DECLINO?
Mi viene in mente il detto “meglio l’uovo oggi o la gallina domani?”
A Brindisi negli ultimi 40 anni abbiamo avuto eccedenza di uova… con conseguente eccesso di colesterolo… solo che a Brindisi il colesterolo si chiama indigenza, tumore alla pleura, mesotelioma, microcitoma, linfonodi…
E allora che fare?
Altro che a tutto gas… qui si impone un coraggioso quanto coscienzioso testacoda per ripartire nella direzione opposta… quella della consapevolezza della nostra ubicazione geografica… la via dello snodo dei traffici che dall’Oriente raggiunge l’Europa.

Nico Barile
Consigliere del gruppo DS alla Circoscrizione "Commenda - Cappuccini - Minnuta" del Comune di Brindisi