24/05/2005

La "Guerra degli Stickers"


Sono in macchina
Mi fermo al semaforo rosso e vengo quasi travolto dai bassi che rimbombano da un fuoristrada metallizzato alla mia sinistra.
Il guidatore nero veste una cannottiera aderente al corpo muscoloso, una serie infinita di collane d’oro intrecciate al collo, una mano appoggiata stancamente sul volante mentre l’altra tiene il telefonino attaccato all’orecchio.
Non è un semplice stereo da macchina: è quasi una discoteca su quattro ruote. Come riesca a tenere una conversazione telefonica normale mentre tutto vibra e rimbomba intorno a se è fuori da ogni logica.
Sulla mia destra supraggiunge un pick up.
Dentro due messicani baffuti che ascoltano musica popolare messicana battendo il ritmo con i piedi.
Chiudo il finestrino. Metto il cd di Rino Gaetano e mi avvio orgoglioso nei miei colori nazionali. Nuovo semaforo.
Un pick up semi adattato, di quelli che si vedono nelle campagne è ricoperto di stickers, adesivi di varie misure. Alcuni recitano: “ I delinquenti amano le vittime indifese” “Tieni sempre a portata di mano una rivoltella carica” “Bush liberarci dai terroristi: uccidili tutti!” .
Immagino di trovarmi al volante un uomo con una fascia legata intorno alla testa e un mitragliatore automatico stile rambo, invece c’è una donna di oltre 70 anni con i capelli completamente bianchi e una camicetta a fiori.
Più avanti un’altra macchina ricoperta da adesivi. “Non te la prendere con me....ho votato kerry” “Bush terrorista” “ Da qualche parte in Texas, un villaggio ha perso il suo idiota”; e poi una caricatura di Bush , Cheney e Rumsfeld che dice “Asses of Evil (culi demoniaci) parafrasando “Axis of Evil” (l’asse del male).
Questa è la guerra degli stickers. C’è ne sono per tutti i gusti e tutte le posizioni politiche. Ognuno può esprimere liberamente il suo pensiero sulla propria vettura..
Non ci sono scritte sui muri, almeno non a carattere politico ( come avviene ancora oggi in italia) perchè c’è forse più rispetto per il bene comune.
Ma mai come oggi l’ America appare divisa in due e questi adesivi denotano l’acutizzarsi dello scontro politico. I Neocon del Presidente Bush da una parte e i Liberal dall’altra. I pacifisti e gli aderenti alla National Rifle Association.
Se lo scontro Bush/ Kerry è ormai archiviato, ci si prepara al nuovo scontro Condoleeza Rice/ Hillary Clinton (una donna per Presidente), uno scontro che molto probabilmente non ci sarà mai.
I Liberal sperano di ritrovare un idealista che possa riportarli alla vittoria. Vivono nei ricordi di Kennedy e di quello che rappresentarono i suoi ideali.
I Neocon sono animati da questo fervore conservatore impersonato da Bush, fatto di valori religiosi estremizzati, populismo e discorsi da osteria. Il tutto condito dalla propaganda del canale televisivo Fox, il cui proprietario Rupert Murdoch è anche proprietario di altri influenti canali televisivi sparsi su tutto il pianeta ( in Italia ha il controllo di Sky ). Le sue posizioni politiche apertamente e dichiaratamente repubblicane hanno trasformato questa emittente in un avamposto militare militante. Non c’è conduttore, presentatore, intrattenitore alla Fox che non è apertamente di destra.
Se noi abbiamo Rete4 con Emilio Fede, l’America ha Fox News, con la differenza che questo è un canale molto seguito con uno share molto più alto dell’Emilio nazionale. Fino a qualche tempo fa la CNN contro bilanciava con una posizione più liberal. Ultimamente anche la CNN ha preso posizioni più conservatrici.
I telegiornali in America appaiono sempre più come dei bollettini dettati dalla Casa Bianca.


Gabriele D'Errico
Denver - Usa

Scrivi a Gabriele D'Errico

Leggi gli altri: "Stelle e Strisce".

Leggi gli altri Viaggi