31/05/2005
Tutto come volevasi dimostrare. MO BASTA!!!
Come volevasi dimostrare.
Il governo non si era affatto ravveduto, non ha per niente tenuto conto della volontà popolare espressa, né tanto meno delle decisioni e della voglia delle istituzioni di aspirare, dopo tante prepotenze, in un futuro “in proprio”.
L’illusione è durata poche ore, giusto il tempo per contraddire il solito peones mandato allo sbaraglio.
La British Gas ha manifestato, sin dal primo momento, estrema sicurezza e massima arroganza. Sapeva di avere in mano le carte giuste, quelle che contano. Infatti il nostro caro premier Silvio Berlusconi ci ha tenuto più a mantenere la parola data, chissà in cambio di cosa, al collega inglese Tony Blair che soddisfare le legittime aspirazioni di alcuni suoi connazionali.
Il sindaco di questa città, Domenico Mennitti, per tale motivo è stato convocato a Roma, a palazzo Chigi, assieme ai ministri competenti, con quel ministro Matteoli che ci aveva dato tante assicurazioni. L’incontro non sarà certo amichevole. Dovrà trovarsi a Roma mercoledì verso mezzogiorno, un’ora comoda, pare, per il nostro caro premier.
Si possono solo immaginare le pressioni della BG, se sono pari all’arroganza dimostrata a Brindisi devono essere state molto pesanti.
Di questa situazione, è bene sottolinearlo, dobbiamo ringraziare i passati amministratori le cui azioni le pagheremo per molti anni ancora.
Ma torniamo a noi per fare alcune considerazioni anche in conseguenza delle affermazioni di Mennitti.
Al suo ritorno da Roma convocherà il Consiglio Comunale per illustrare le risultanze dell’incontro, sugli esiti del quale è bene non nutrire speranze.
Se, come è logico pensare, il governo rimarrà fermo nell’intenzione di far costruire il rigassificatore è bene rendersi conto che la chiave di volta sarà solo il peso che l’opinione pubblica, la società civile saprà esercitare.
Ora sarà il momento di dimostrare se si è in possesso di quei famosi attributi che farebbero la differenza fra i due sessi. In sintesi e per punti vorrei esplicitare il mio pensiero:
1. Le dimissioni del sindaco sarebbero letali per la città. Sarebbe come accelerare la costruzione dell’impianto. Sarebbe fare proprio il loro gioco. Quindi se Mennitti vuole bene a questa città ed è convinto della giustezza dei suoi convincimenti non deve, né può, dimettersi. Deve vagliare qualunque strada, anche quella di una maggioranza istituzionale che impedisca la costruzione del rigassificatore. Dovrà trasformarsi in una sorta sindaco-difensore civico.
2. Non si può prescindere da una forte collaborazione tra comune, provincia e regione il cui presidente-governatore, per non deludere le aspettative brindisine, deve affrontare questo grave problema come sicuramente sa fare, con quella passione e determinazione che gli hanno fatto conquistare la fiducia di tanti cittadini. Non è più il momento di inviare lettere e missive, non è più il momento di giocare di fioretto, occorre sguainare la sciabola per menare fendenti che si facciano sentire in modo chiaro. Abbiamo di fronte gente che, come abbiamo visto, non rispetta nessuno. Non vi sono motivi per comportarsi civilmente. A brigante, brigante e mezzo. Vendola ha i poteri per intervenire in maniera pesante. Lo faccia subito, senza ulteriori indugi!
3. C’è il forte rischio di un grave conflitto sociale. Di uno scontro causato dalla disperazione della gente e dalla irresponsabilità di personaggi che si sono prestati, inconsapevolmente o colpevolmente, per il raggiungimento di alcuni interessi privati e per favorire gli interessi di un privato a scapito degli interessi generali della collettività. Non è possibile che le autorità competenti non si rendono conto di una situazione che può divenire esplosiva. Purtroppo non può più essere il momento dei sit-in, dei presidi, dei cortei. Ci hanno privato anche del piacere di protestare civilmente, democraticamente. Con questi non serve a niente!
4. I primi a indignarsi dovrebbero essere i singoli consiglieri comunali e provinciali che in questo modo vedono privarsi di quella dignità politica e rappresentativa che gli consentirebbe di sentirsi a pieno titolo rappresentante dei cittadini. A quelli stessi cittadini, cui chiedono il voto, ora devono indicare la strada da seguire per difendere il proprio futuro e il proprio territorio. Attendiamo un segnale.
5. Ora basta, anzi … MO’ BASTA, una volta tanto difendiamoci seriamente!
Giorgio Sciarra
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