26/07/2005

Fast Food


Tempi duri per le catene di fast food, almeno nella loro nazione di origine.
L’attacco arriva da più fronti. La qualifica di “junk food” ( cibo spazzatura) è ormai un’associazione di idee per il cittadino americano che include tutti i principali operatori del settore da McDonald’s a Taco Bell (soprannominato “Taco Hell”, Taco Inferno), da Burger King a Wendy’s.
Nonostante le campagne pubblicitarie martellanti che alternano enormi hamburgers di diversi strati, strabboccanti di formaggio giallo e succulento ad insalate “della nonna” per tentare di offrire cibo più salutare, ormai la difficoltà del genere fast food è all’ordine del giorno.
E’ bastata la notizia qualche giorno fa (rivelatasi poi falsa e magari pretestuosamente diffusa) del ritrovamento di un dito mozzato in una zuppa di Wendy’s, per far crollare le presenze nella catena di fast food del 50%.
Ma il problema è un pò più complesso di un semplice scoop giornalistico.
L’enorme diffusione negli anni passati ha determinato una situazione di palese sovrannumero rispetto ad un’offerta standardizzata e per lo più ripetitiva. Basti pensare che tre quarti della popolazione americana vive a meno di 2 chilometri da un McDonald. Molti di questi sono anche “drive through” cioè puoi rimanere tranquillamente seduto in macchina e ordinare tutto quello che vuoi attraverso una piccola finestra da dove fuoriescono i vapori della friggitrice: cosi non hai bruciato neanche le calorie nel movimento dalla tua macchina al ristorante.
L’americano medio si è riscoperto pesante tre-quattro taglie e la colpa, a torto o a ragione, è ricaduta sul “ junk food”. Forse qualcuno dovrebbe spiegare che inghiottire quantità industriali (non importa di cosa ) senza alcun movimento, utilizzando sempre la macchina anche per spostarsi di qualche centinaio di metri, è comunque negativo.
Ma anche le diete sono diventate un business notevole.
C’è ne sono due in particolare che vanno per la maggiore e sono entrambe molto simili tra loro. Una di queste è la dieta del Dr.Atkins. La sua ricetta è semplice. Evitare tutti gli zuccheri ed i carboidrati. Mangiare quanto si vuole in termini di grassi e proteine. Questa dieta ha una base scientifica che trova riscontro nel metabolismo umano. Il corpo brucia in pochi giorni tutto il grasso in eccesso e ci si ritrova snelli come fringuelli.
Il problema sta nel mantenere poi gli stessi parametri senza ributtarsi su un bel piatto di pasta fumante dopo il primo kg perso, perchè tutto ritornerebbe come prima. Sono in tanti comunque gli americani che stanno provando questo sistema e sono in tanti quelli che parlano di miracolo…..durera?
Nel frattempo le catene dei fast food tentano di salvare il salvabile esportando all’estero questa famelica macchina da soldi.
In Cina McDonald è presente da diversi anni. Nel lontano 1993 vi era un unico fast food in tutta la Cina a due passi da Tiananmen dove, di ritorno da un lunghissimo viaggio nelle campagne cinesi, mi ritrovai ad ingurgitare diversi hamburgers e cheeseburger: erano mesi che non mangiavo qualcosa di occidentale e sinceramente in quel momento potevo essere di tutto ma non in sovrappeso.
Quel giorno passai nel McDonald di Wangfujin almeno 4 ore.
Le famiglie cinesi che incominciavano ad arricchirsi festeggiavano il compleanno dei loro bambini lì dentro. Oggi ci sono almeno 600 McDonald sparsi in tutta la Cina. Le altre catene di fast food inaugurano anche loro ogni giorno un nuovo locale.
Anche in Cina si incomincia a parlare di nuove generazioni con qualche taglia in più. Anche qui la colpa è ricaduta sull’alimentazione da fast food e nessuno ha menzionato il fatto che i cinesi hanno da qualche tempo a questa parte appeso la bicicletta al chiodo.
Qualcuno, prima o poi, deciderà di tradurre la dieta del Dr.Atkins in cinese.

Gabriele D'Errico
Denver - Usa

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