21/01/2003

Giulio Marcon a Brindisi


Mercoledi 22 Gennaio sono previste due iniziative interessanti organizzate dall'Arci Nuova Associazione di Brindisi e dal Consorzio Italiano di Solidarietā. Entrambe vedono la presenza di Giulio Marcon, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietā.
Dalle ore 17:30 presso la sede dell'ARCI Brindisi, nei pressi della Stazione Ferroviaria (sopra il cinema Universal) sarā presentata "SBILANCIAMOCI", la campagna per una finanziaria sociale e di pace.
SBILANCIAMOCI č una campagna fatta propria da circa 30 tra associazioni e organizzazioni della societā civile che raccoglie le sue analisi e le sue proposte in un rapporto (La Finanziaria per noi, come usare i soldi pubblici per i diritti, l'ambiente, la pace, Berti Editore).
Per il terzo anno consecutivo le proposte della campagna sono accompagnate da valutazioni sui costi e da possibili misure per finanziarle.
Marcon presenterā il progetto nelle sue linee essenziali e successivamente verrā aperto un dibattito che si preannuncia costruttivo e ricco di proposte e rilievi alla finanziaria appena licenziata dal Governo Berlusconi.
Successivamente Marcon, in un incontro dibattito moderato da Angelo SCONOSCIUTO, Redattore Gazzetta del Mezzogiorno, presenterā il suo libro: "LE AMBIGUITĀ DEGLI AIUTI UMANITARI", Indagine critica sul terzo settore, Ed. Feltrinelli 2002.
L'opera di Marcon, che ha scatenato un forte dibattito nella sinistra italiana, si occupa di descrivere, sotto una diversa luce, il fenomeno del volontariato e del "Terzo settore", cresciuto silenziosamente negli ottanta ed esploso in tutta la sua importanza negli ultimi anni.
Marcon, uno dei protagonisti dell'impegno umanitario, tenta di squarciare, con la sua pubblicazione, quelle che sono le zone d'ombra di un mondo dove al fianco di associazioni, motivate da fortissime ragioni di carattere etico ne esistono altre che appoggiano la politica estera dei singoli stati nazionali.
Argomenti del dibattito anche il tema dei sovvenzionamenti statali alle associazioni e quello degli effetti della riduzione del "Welfare state" che oggi costringe le associazioni volontarie di base a supplire al disimpegno dello stato nelle attivitā di carattere sociale.