12/01/2006
Il Treno della Memoria
clicca qui per le immagini della mostra e della presentazione in prima assoluta del film Belzec
Continua il progetto “Mai più – Per la Memoria, i diritti umani, la pace”, promosso dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia, dalla Presidenza della Giunta Regionale e dalle Attività Culturali dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia.
La serie di iniziative, avviata nel novembre 2005, "intende fornire a studenti e insegnanti pugliesi degli istituti superiori
gli strumenti per una riflessione storica e culturale del XX secolo e sollecitare la consapevolezza dell’apporto ebraico alla cultura europea attraverso una trattazione
approfondita della civiltà ebraica prima dello sterminio."... "Allo stesso tempo si vuole far aumentare la conoscenza delle vicende storiche italiane e pugliesi legate alle persecuzioni razziali, alla deportazione dei politici, dei militari e dei civili dopo l’8 settembre 1943, al ruolo della Puglia quale terra di accoglienza che accolse un gran numero di profughi nell’attesa di imbarcarsi per la Palestina offrendo ospitalità a migliaia di rifugiati provenienti dall’altra sponda dell’adriatico.
Il progetto "Mai più" dopo la prima fase, incentrata su una serie di incontri con i "Testimoni della Memoria" vive in questi giorni una delle sue iniziative più coinvolgenti, quella che segna il passaggio, nelle città pugliesi, del "Treno della Memoria", una mostra documentaria itinerante inaugurata il 9 gennaio da Lecce.
Il Treno della Memoria sarà a Brindisi dal 15 al 18 gennaio portando una mostra multimediale composta da fotografie, video, documenti, installazioni, incontri, testimonianze, postazioni multimediali che consentiranno ai visitatori di approfondire le tematiche:
- Un intero vagone merci (uno dei simboli della deportazione) ospita una straordinaria serie di documenti provenienti da musei, fondazioni, istituzioni europee, italiane
e pugliesi, che rappresenta una testimonianza rilevante su quanto avvenuto in Europa dal 1933 al 1947, dall’ascesa al potere di Hitler alle persecuzioni razziali, dalla vita nei ghetti alla deportazione nei campi di concentramento nazisti fino alla
liberazione, oltre a raccontare i drammatici avvenimenti della deportazione militare italiana, degli eccidi nazisti in Puglia e dell’accoglienza della nostra regione ai
profughi ebrei.
- Uno spazio sarà dedicato a conferenze, incontri con studiosi, dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni di film e videodocumentari.
- Una video-istallazione, realizzata su cinque monitor sincronizzati, elabora, in forma originale, alcuni brani tratti dal celebre testo di Levi “Se questo è un uomo”. Una
nuova forma della comunicazione verbale che vede protagonisti cinque attori pugliesi, l'oritano Rino Cassano (nella foto), Cosimo Cinieri, Brizio Montinaro, Michele Placido e Emilio
Solfrizzi diretti da Fredy Franzutti che ha curato anche la costruzione e la sincronia delle immagini.
- Una installazione dell'artista cegliese Uccio Biondi dal titolo Durch Den Kamin (da qui si esce solo attraverso il camino) che “intende riprendere il feto della memoria e porlo già cresciuto nella nostra modernità. Prosciugarlo dalle
pene sofferte e da qui ripartire per comunicare la peggiore conseguenza che la quotidianità di oggi ci evidenzia nelle sue sfaccettature: la violenza”. L’artista esprime “la certezza, troppo spesso inconscia, disorientata ma insopprimibile,
che ha permesso di vivere, di non soffocare per la disperazione, a chi è vissuto a lungo sotto i fascismi, sotto i totalitarismi”.
Tenendo in considerazione la distanza temporale dalla Shoah e non secondariamente l’ accortezza di non invadere retoricamente il rispetto di quella memoria di cui è
depositario il popolo ebraico, l’intenzione curatoriale, e perciò la scelta di affidare l’esecuzione a Uccio Biondi, è quella di poter coinvolgere lo spettatore al centro dell’opera come se si trattasse del fermo immagine di una pièce, che si possa sentire
addosso, come l’intrusione inaspettata su scena teatrale, un attimo dopo che gli aneliti vitali siano venuti via, da un qualche pertugio, lasciando sedimentare, oltre
la fisicità, indelebili tracce mnemoniche.
L’installazione in dimensioni intermediali, collocata all’interno del vagone, si comporrà di opere plastiche, calate in un clima di sospensione scenica, videoproiezioni, e “impasti” musicali e recitativi.
Il curatore della mostra è Massimo Guastella.
- Il “Treno della Memoria” porterà al seguito del suo percorso nelle città pugliesi, il lungometraggio “Belzec” del regista francese Guillaume Moscovitz.
Prodotto nel 2005 e presentato alla 62.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia come evento speciale della “Settimana della Critica”,
è stato portato in Italia grazie alla sensibilità dell’Istituto Luce che ha deciso di proiettarlo in anteprima nazionale in questo progetto.
Belzec verrà proiettato a Brindisi, Lunedi 16 Gennaio alle ore 10.30 presso il cinema Eden |