31/01/2006
Torna puntuale il ricatto occupazionale. di Onofrio Cretì
Enel e le altre società elettriche, devono cambiare disco se non vogliono diventare controparte in eterno conflitto con le Istituzioni locali (sicuramente con Provincia e Regione, ma, alla lunga, anche con il Comune di Brindisi, quello di S. Pietro V.co, di Cellino S.Marco e di Torchiarolo).
Su questo aspetto, tanto di comodo, tanto sbandierato, che fa leva sui reali bisogni di un territorio, mi piacerebbe conoscere di quanto è aumentato l’organico degli occupati per ogni milione di tonnellate di carbone bruciato. Vorrei capire quante erano le unità occupate quando si bruciavano circa 2 milioni di tonnellate di carbone e quante sono oggi che se bruciano, senza controlli, 8 milioni.
Non scherziamo sul più dolente dei tasti.
Questa volta vogliamo una convenzione seria, rigida, con sanzioni automatiche e con strumenti di controllo di alto contenuto tecnico-scentifico.
Vogliamo una convenzione che riduca drasticamente la quantità di carbone da bruciare, che liberi il porto, in tempi certi, da qualunque combustibile per restituirlo alle sue vocazioni naturali (Commercio e Turismo in primo luogo), che dia certezze in termini di tutela della salute e dell’ambiente e che assicuri ricadute rilevanti e qualificate.
Siamo assolutamente contrari alle elemosine su ogni Kw/h prodotto, o alle candeline artistiche da accendere sui monumenti cittadini, e/o alle tante altre fesserie che stiamo leggendo.
Le società elettriche tutte, devono capire che va costruito un rapporto positivo e costruttivo col territorio che subisce e soffre di tutti gli effetti negativi.
Ribadiamo che siamo assolutamente contrari allo “scambio” tra peggioramento delle condizioni di vita e “ricadute” di varia natura.
Chiediamo un atteggiamento positivo nei confronti delle esigenze della popolazione, dei lavoratori, delle imprese, delle Istituzioni come atto di considerazione verso chi rende possibile lo svolgimento di una attività produttiva che offre alle aziende produttrici livelli di utili molto alti, e, all’intero Paese, la disponibilità di quantità enormi di un bene primario come l’energia.
Chiediamo di coinvolgere, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, nelle attività di ammodernamento e di manutenzione delle Centrali.
Chiediamo che le aziende produttrici di energia, sostengano iniziative che vanno in direzione del florovivaismo, del teleriscaldamento, del partenariato con le istituzioni locali, le forze imprenditoriali e sindacali, con le associazioni ambientaliste, Enti di ricerca.
I Democratici di Sinistra non pensano ad un sistema di “Provvigioni” ma a consistenti “misure di compensazione e riequilibrio ambientale” per interventi in materia di tutela ambientale, di tutela della salute dei cittadini, di eliminazione degli effetti distorsivi sullo sviluppo del territorio.
I D.S. chiedono che in tempi rapidi si giunga alla stipula delle convenzioni, sulle base delle indicazioni fatte con il loro documento (fino a questo momento l’unico in circolazione, assieme a quello della CGIL), che, ovviamente, saranno adeguate a quelle previste nel futuro Piano Energetico Regionale.
Onofrio CRETI’
Segretario Provinciale Democratici di Sinistra |