06/04/2006

“Amara Terra Mia” @ Teatro Impero Brindisi


A Brindisi, al Teatro Impero su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Brindisi in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese lunedì 6 aprile i Radioderwish e Giuseppe Battiston e lo spettacolo “Amara terra mia - Tra parole e musica”, prodotto dalla Princigalli Produzioni. Un reading a metà fra musica e poesia, in cui alle canzoni di tutto il repertorio Radiodervish, eseguite in trio da Nabil, Michele e Alessandro Pipino, si accompagna la lettura dei testi letterari che le hanno ispirate, raccontati dall’attore Giuseppe Battiston, uno degli interpreti del nuovo cinema italiano, prediletto dal regista Silvio Soldini.

Dall’intreccio fra le letture dal poema Il verbo degli uccelli, del mistico persiano Farid ad din Attar (XII sec.) e i brani di In search of Simurgh, l’ultimo disco Radiodervish (aprile 2004) interamente ispirato a quel poema, si passa al repertorio dei classici del gruppo, che attinge ai loro dischi precedenti, da Lingua contro lingua, Premio Ciampi come miglior debutto discografico dell’anno nel 1998 e appena ristampato dall’etichetta Cosmasola, alla produzione Al Darawish.

Il costo del biglietto è di 5 euro. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al Teatro Impero, via de’ Terribile, Brindisi – tel. 335.5955522.

TRA PAROLE E MUSICA Debutta il 31 marzo Amara terra mia – tra parole e musica. Il nuovo progetto dei Radiodervish è un reading nel quale Giuseppe Battiston accompagnerà, con la lettura di testi letterari, il repertorio musicale di Nabil e Michele Lobaccaro. L’incrocio tra la parola scritta e cantata resta quindi al centro della produzione musicale dei Radiodervish che, con Amara terra mia, evocano e attraversano la amara terra di chiunque sia in viaggio. Un viaggio a cavallo tra Oriente e Occidente. Che sia fisico o psichico, il viaggio intrapreso rende amara la terra lasciata: le radici si sradicano, nella ricerca dell’altrove. Amara è anche la terra trovata, la meta raggiunta, dove non è facile trovare spazi e dignità di vita; amara la terra di chiunque viva un’esistenza straniera: non solo per ragioni di provenienza, ma anche per motivi politici, religiosi o culturali. Testi sacri e contemporanei, scrittura profana e profetica. Parole che rappresentano comunque il segno dei tempi: sia che attraversino le generazioni da millenni, sia che testimonino la contemporaneità. Scritture che hanno segnato, e segnano ancora oggi, la formazione culturale dei Radiodervish e il loro percorso artistico.

E’ in questa chiave che Battiston leggerà brani di estrema intensità emotiva. Testi del XII secolo, come quelli tratti dal poema Il verbo degli uccelli, del mistico persiano Farid ad din Attar, che si intrecceranno con i brani dell’ultimo disco dei Radiodervish (In search of Simurgh). Il viaggio proseguirà tra suoni e parole: attraverserà il carcere nel quale Antonio Gramsci scrive una lettera di profonda lucidità, sia politica sia esistenziale, alla quale si alternerà il canto di Rosa di Turi. Sulle note di Fedeli d’amore viaggerà il simbolismo mistico dell’Antico Testamento, nella riscrittura di santa Teresa d’Avila, mentre uno scritto di Jean Genet (tratto da Quattro ore a Chatila) introduce l’Ave Maria, ghost track di Centro del Mundo (2002). Terre, viaggi, partenze, approdi: emozioni palpabili in un mondo che è costante movimento. Non soltanto fisico e corporeo, ma anche psichico e intellettuale: un movimento spesso drammatico, come quello che traspira dalle pagine di Va e non torna, dello scrittore albanese Ron Kubati, o bruciante e disperato, come le parole scritte da un immigrato detenuto in un centro di permanenza.

Amara terra mia – tra parole e musica

Sul palco: Nabil (canto), Michele Lobaccaro (basso e chitarre), Alessandro Pipino (tastiere), la musicista di origine albanese Anila Bodini (viola). Voce recitante: Giuseppe Battiston. Progetto luci elaborato da Vincent Longuemare. Date e teatri: 31 marzo – Tricase –Teatro Moderno, 1 aprile – Risceglie – Teatro Garibaldi, 2 aprile – Cerignola – Teatro Mercadante, 6 aprile – Brindisi – Teatro Impero, 7 aprile – Putignano – Teatro Sala Margherita, 11 aprile – Bari – Teatro Kismet, 13 aprile – Roma – Auditorium

I Radiodervish nascono a Bari nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, già assieme nella precedente formazione Al Darawish. La differenza culturale delle loro origini dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all’interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa. Il risultato è un raffinato disegno sonoro tracciato dall’incontro della melodia con testi cantati in italiano, arabo, inglese e francese che affondano le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana, e che li rende originali ed innovativi nel panorama della world music come in quello cantautorale. Presenti nei principali festival, nelle rassegne e nei teatri di tutta Italia (dal Premio Tenco al festival di Villa Arconati a Milano, da Arezzo Wave alla Notte della Taranta al Mantova Musica Festival), vantano anche importanti esibizioni all’estero: Beirut, Bruxelles, Atene, Parigi al prestigioso Théatre de l’Olympia. In otto anni di attività, con al fianco sempre Alessandro Pipino che collabora con loro nella composizione e negli arrangiamenti, hanno interagito con numerosi musicisti internazionali da Noa ad Amal Morkus, da Rim Banna a Nicola Piovani, dai CSI a Jovanotti, Stewart Copeland e l’Orchestra Araba di Nazareth.

Discografia:
Lingua contro lingua (1998 - Dischi del Mulo / PolyGram, ristampato a maggio 2005 per Cosmasola/Il manifesto Cd) presentato al Salone della Musica di Torino e vincitore del Premio Ciampi come miglior debutto discografico dell'anno; In acustico (2001 – Princigalli Produzioni/Cosmasola) una raccolta dei brani più famosi del gruppo, fin dagli esordi come Al Darawish, registrata dal vivo all’Auditorium Vallisa di Bari;
Centro del Mundo (2002 – Cosmasola/Il Manifesto) segna il momento di maggiore visibilità ed affermazione del gruppo sul panorama musicale nazionale ed internazionale con un forte successo di pubblico e di critica;
In search of Simurgh (2004 – Cosmasola/Il Manifesto) un progetto speciale prodotto da Saro Cosentino e ispirato ad un classico della letteratura mistica sufi, di Farid ad din Attar (XII secolo).

Giuseppe Battiston: prima della candidatura come miglior protagonista ai David di Donatello per Agata e la tempesta di Silvio Soldini, Giuseppe Battiston ne aveva già vinto uno cinque anni fa come attore non protagonista in Pane e tulipani anche questo di Soldini, il regista con cui ha girato 5 dei film interpretati fino ad ora, compreso Un'anima divisa in due.
Nel suo percorso artistico accanto a Soldini che lo ha guidato nel cinema, il suo maestro d’arte è stato l’attore e regista Alfonso Santagata oltre a Piergiorgio Gay con cui ha girato sia Guarda il cielo che La forza del passato. E’ uscito il 29 Aprile 2005 invece il film L’uomo perfetto con la regia di Luca Lucini.