23/03/2006
Giovanni Iudice e Girolamo Ciulla. Di Stefania Fontana
Due artisti di origine siciliana espongono in questi giorni presso la galleria “Il Tempietto” di Brindisi: il pittore Giovanni Iudice e lo scultore Girolamo Ciulla.
Si tratta di artisti che, pur esprimendosi con linguaggi figurativi diversi, hanno in comune un forte senso di appartenenza alla loro terra, ricca di storia e tradizioni.
Iudice, già definito “cantore delle donne e del sud”, nasce nel 1970 a Gela (CL), dove vive e lavora. Autodidatta, infermiere di professione, si dedica inizialmente al disegno nei soli ritagli di tempo. L’attenzione sempre crescente sul suo lavoro da parte di pubblico e addetti ai lavori, lo incoraggia ad abbandonare il lavoro di infermiere e dedicarsi alla pittura a tempo pieno. Fortemente attratto dalla tradizione realista, il suo esordio risale al 1994 con la collettiva Nuove Proposte dove si avvicina al Gruppo di Scicli (scuola nata intorno a Guccione sull’ideale della bellezza).
Nei suoi dipinti e disegni, ripropone attimi di vita quotidiana, uomini e donne che camminano per strada, famiglie al mare, giovani donne ritratte nella penombra delle loro stanze. Tutto è rappresentato con grande attenzione per il dettaglio: dalla ricostruzione geometrica dei pavimenti alla decorazione precisa dei tessuti e la riproposizione di particolari dell’arredamento che attraggono gli sguardi dello spettatore.
Ma nelle tele di Giovanni Iudice ritroviamo anche i paesaggi della Sicilia con la sua vegetazione e le sue spiagge gremite di bagnanti sdraiati a prendere il sole o pronti a tuffarsi in mare. Attimi di vita quotidiana fermati sulla tela dove le tonalità intense degli azzurri e i sapienti giochi chiaroscurali diffondono una luce mediterranea.
Più attento al passato è Girolamo Ciulla, nato nel 1953 a Caltanissetta ma dal 1987 residente a Pietrasanta (Lucca). Si avvicina da autodidatta alla scultura, utilizzando dapprima vari materiali (la terracotta, il legno e il ferro) per poi scoprire la pietra, in particolare il travertino romano, che gli consente di esprimere al meglio la sua poetica.
Il motivo risiede nella capacità di questa pietra, così porosa e ricca di lacerazioni, di conferire stabilità alla forma ma nello stesso tempo rendere quell’impressione di sfaldamento tipica di una figura che prende forma nella memoria.
Nelle sue statue di travertino emergono elementi di un antico passato, miti e simboli un mondo ancestrale. Di Girolamo Ciulla sono esposti animali fantastici, coccodrilli, giovani guerrieri dall’elmo immenso, stele: legame con un mondo che non esiste più e vivo solo nel ricordo.
Ma la Sicilia rimane fonte d’ispirazione delle sue opere: Agrigento con il suo tempietto della Concordia è una costante nelle rappresentazioni dell’artista (diverse le versioni ed i formati) così come il grano. Covoni, infatti, sono i vestiti delle figure femminili ma anche basi d’appoggio per civette, pesci e teste. Altro tema da sempre ricorrente nelle sculture di Ciulla sono le figure femminili, dal portamento regale, dee di un’antica civiltà catapultate nella contemporaneità.
Mostra visitata il 15 Marzo 2006
Info:
dall’11 Marzo al 31 Marzo 2006
Galleria Il Tempietto
Via S. Giovanni al Sepolcro, 12
Lun-Sab 17.00-20.30
Dom 10.30-13.00; 17.00-20.30
Stefania Fontana |