16/06/2006
"Braico": abbattiamo il muro dell'incivilta. Di Domenico Saponaro
La querelle riguardante il degrado del parco “Cesare Braico” merita un approfondimento, anche alla luce della recente nota dell’assessore ai Lavori Pubblici, sollecitata da denunce di diversa provenienza, da ultimo poste meritoriamente in risalto dagli organi di informazione locale.
Sarebbe ora ozioso, ma non per questo inutile, ripercorrere le vicende che da una dozzina di anni hanno riguardato l’unico vero “polmone” cittadino, del quale molti brindisini (tra cui il sottoscritto) orfani del parco del Collegio Navale “Tommaseo”, si “appropriarono” una ventina di anni fa, per un legittimo bisogno di spazio verde da destinare alla pratica sportiva e al puro svago.
Attesa l’urgente necessità di opere di ordinaria e straordinaria manutenzione che la struttura reclama, basterà, in questa sede, muovere da un documento di appena un anno fa: un atto collegiale del 13 luglio 2005, notevole per la lucida e puntuale articolazione del suo contenuto, a firma dei consiglieri della Circoscrizione Commenda – Cappuccini – Minuta, con il contributo di ecologisti ed esponenti della società civile.
Un gesto politico “trasversale”, dunque, peraltro non privo di elementi propositivi, a riprova di un disagio ampiamente avvertito e di un senso civico di appartenenza verso il bene comune che trascendono ogni distinzione ideologica e politica.
E’ appena il caso di riprenderne i punti salienti che, nel rimarcare lo stato di grave degrado del parco, ne individuano le cause ma anche i possibili interventi risolutivi.
Premesso che non può sfuggire la riprovevole inciviltà (tutta da stigmatizzare) di molti fruitori, tra i motivi dell’insostenibile situazione di abbandono dell’area viene in primo luogo rilevata l’inosservanza della ditta appaltatrice circa gli adempimenti relativi alla guardiania e pulizia della struttura - inadempienza che un eventuale mancato controllo da parte della Ripartizione comunale al ramo avallerebbe.
Riguardo ai continui atti vandalici – probabile opera anche di studenti dell’Istituto Alberghiero ubicato nel parco – si rende necessaria la presenza di un addetto alla custodia della struttura durante tutto l’orario di apertura della stessa; è indispensabile, in tal senso, richiamare anche i dirigenti scolastici ad una cogente responsabilità sulla frequentazione dell’area da parte degli alunni nelle ore di entrata e uscita, educazione fisica e ricreazione.
Che dire, poi, delle barriere architettoniche? Inutile rispondere che l’accesso al parco è praticamente negato ai disabili e che si commenta da sé la grave assenza di idonei scivoli.
E ancora, l’insufficienza dell’illuminazione: incrementarla sia come numero di lampioni sia come durata scoraggerebbe i vandali notturni e incentiverebbe, estendendola alle ore serali, la presenza dei fruitori “virtuosi”.
Totale, inoltre, la mancanza di servizi igienici, pur in presenza di locali da poco costruiti e del tutto inutilizzati: no comment.
Quanto al verde, un censimento delle essenze arboree da parte di tecnici competenti sarebbe certamente efficace sia sul piano della manutenzione ordinaria, sia in termini di sostituzioni e/o nuove piantumazioni.
E avere un bar – ristoro? Una bella pretesa, vista la mancanza, di cui si è fin qui detto, di beni di prima necessità.
Una situazione disastrosa, dunque, ma non irrimediabile. Basterebbe una politica più determinata e responsabile, supportata da scelte incisive non solo nell’immediato, non solo tese a porre un qualche rimedio all’emergenza, ma concepite in una più ampia prospettiva di crescita sociale e culturale.
In tal senso, anche atti che coniughino aspetti pragmatici ad una valenza simbolica avrebbero particolare efficacia; uno tra tutti, l’abbattimento del brutto muro perimetrale, alto quanto inutile, che cinge tre quarti dell’area: abbattiamolo, e sostituiamolo con la grata già presente su via Appia; apriamo il parco alla città, rendiamolo visibile e attraente; e apriamo la città al parco, in un’osmosi che gioverebbe al nostro sguardo, sì, ma anche alla nostra coscienza.
Domenico Saponaro
Su Brundisium.net:
Nota dei consiglieri circoscrizionali (06/06/20006)
Risposta dell'assessore Elmo (08/06/06)
Controrisposta di Nico Barile (09/06/06)
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