22/07/2006
Chicago #3
La domenica l’appuntamento è allo stadio Wrigley, per vedere la partita di baseball tra le due squadre locali i Cubs ed i White Sox.
Il baseball è l’unico sport al mondo dove ci si puo addormentare per una buona mezz’ora e risvegliarsi nella stessa situazione di gioco precedente alla pennichella. Per questo gli americani considerano il baseball più un modo di passare del tempo con gli amici a bere ed a chiaccherare che un vero e proprio intrattenimento sportivo.
La stracittadina però è un discorso un pò più serio. Le due squadre rivali si contendono la classifica più alta dai primi del 900, e lo stadio Wrigley, sede dei Cubs, è uno dei piu’ antichi: ha visto la storia del baseball dalla sua nascita.
Costruito nel 1912, mantiene ancora tutto il suo fascino, con l’edera che cresce sulle pareti laterali e la bandiera issata alla fine di ogni incontro con la “W” dopo una vittoria della squadra o la “L” in caso di sconfitta.
Il quartiere che circonda lo stadio ruota intorno ad esso, con una miriade di pub, tanto da chiamarsi Wrigleyville.
Le case adiacenti allo stadio si sono attrezzate da tempo, trasformando i tetti delle classiche abitazioni a tre piani in vere e proprie succursali VIP dello stadio. Prima in modo spartano, poi in un vero e proprio business. Da qui si gode lo spettacolo per intero senza pagare il biglietto....o quasi. Affittare una di queste tribune “casalinghe”, costa più di un semplice biglietto, ma si puo avere un servizio completo di buffet e bar. Ovviamente hot dogs e birra vanno per la maggiore.
I neo-sposi, tifosi dei Cubs, hanno voluto cosi concludere la festa per gli amici e la famiglia.
Uno zio si preoccupa di spiegarmi le regole base del gioco, mentre io sinceramente tento di azzannare il primo hot-dog, coperto di senape, senza far cadere il bicchiere di birra stretto tra le gambe.
Il divertimento continua fino a quando raggiungo la sazietà, con i Cubs in netto vantaggio contro i rivali di sempre.
I primi invitati si defilano. Propongo una visita all’Istituto d’Arte di Chicago ( www.artic.edu ) ... a stomaco pieno l’arte si gode meglio anche e soprattutto se non si ha troppo tempo a disposizione.
Ho sempre pensato che un grande museo va visitato in “fretta”, senza farsi prendere dalla smania di dover vedere tutto e passare ore davanti alle opere piu’ importanti.
L’opposto è invece meglio. Bisogna passeggiare all’interno di un museo anche con una certa lena e farsi rapire dalle opere che attraggono maggiormente la propria attenzione, non quelle che sono necessariamente sul catalogo.
Questo è uno dei più grandi ed importanti musei al mondo. Raccoglie le opere più importanti degli impressionisti, ma non solo. Ci sono anche opere rinascimentali di assoluta bellezza che si trovano riprodotte nei maggiori libri di arte.
La cassiera, all’acquisto del biglietto, ci domanda se siamo a conoscenza del fatto che il museo chiuda alle 17 ( sono circa le 16). Rispondiamo di si, paghiamo il biglietto a metà prezzo dato l’orario, e partiamo spediti verso la prima sala.
Renoir, Gauguin, Picasso, Monet, Pissarro, Degat, Van Gogh ti rapiscono tra i colori pastello e quelli piu’ vivi, tra simmetrie improbabili e volti spenti con sguardi accesi.
Nelle sale rinascimentali c’è invece la ricerca di una perfezione naturale, nelle forme, nei colori. Non ci sono solo le “madonne con bambino” che pullulano nelle nostre pinacoteche, ma grandi opere del Tiepolo e del Correggio.
Insomma se si ha la fortuna di visitare Chicago, una fermata all’Istituto d’Arte è d’obbligo.
Gabriele D'Errico
Chicago - Usa
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