Dal 20 Luglio al 31 Agosto 
              la piazzetta antistante le piscine dello stabilimento balneare "Palm 
              Beach" (contrada Sbitri, sulla litoranea brindisina) è 
              trasformata in spazio espositivo per accogliere un intervento del 
              maestro salentino DOMENICO UCCIO BIONDI.
              Biondi nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1946 e avvia l'attività 
              artistica nel 1972, sviluppando una produzione pittorica che, sino 
              al 1980, segue le poetiche del realismo, della tradizione figurativa 
              espressionista legate a problematiche esistenziali e alla questione 
              meridionale. Studia pittura presso l'Accademia di Belle Arti di 
              Lecce (1977-80). Cura cartelle e produce opere di incisioni stampate 
              in proprio su torchio calcografico. Dopo una pausa di riflessione, 
              propone un rinnovato repertorio visivo aniconico di ispirazione 
              informale (1987-91) non senza suggestioni materico-gestuali (1991-97). 
              Segue una ricerca estetica rivolta ai nuovi linguaggi della medialità 
              risolta attraverso lo zapping pittorico incentrato sul recupero 
              figurale. Interessanti sono alcune progettazioni di opere in vetro 
              di grande formato anche di soggetto sacro. Negli ultimi lavori pone 
              attenzione a soluzioni plastiche di sapore neopop e concettuale.
              Recentemente è stato chiamato a partecipare a diverse mostre 
              nel nostro territorio, ultima delle quali "
Interferenze 
              2002 - segni contemporanei nel paesaggio urbano" tenutasi 
              nello splendido scenario del Castello di Parabita.
              A Brindisi lo ricordiamo per la sua partecipazione ad ArteTRAseconda, 
              la Triennale d'Arte contemporanea del 1999 realizzata sulla banchina 
              del porto ed incentrata sul tema "Verso...dove?". 
              In quell'occasione Biondi ha ideato e presentato proprio quel "Segnaporto 
              ovvero le controindicazioni per il buon viandante" che Claudia 
              Patti e Francesco Semeraro hanno voluto installare a "Palm 
              Beach".
              Con il Segnaporto, un'opera eseguita in legno, con colori ad olio, 
              vinavil, lamierino e due cerchioni di bicicletta, "Biondi propone 
              una risposta pluridirezionata: articolando una segnaletica improbabile 
              fonde e confonde attraverso lo spaesamento e lo spiazzamento Occidente 
              e Oriente per un desiderio di rimescolamento e di abbattimento delle 
              diversità e delle diffidenze culturali" (così 
              descrive il prof. Guastella nel catalogo che illustrava la "Triennale" 
              '99).
              L'inserimento del "Segnaporto" all'interno di Palm Beach 
              risulta eccezionalmente suggestivo. Esalta la naturale armonia cromatico-formale 
              dell'installazione ed evidenzia lo spirito progettuale tendente 
              all'inversione del senso, al disorientamento spazio-temporale.
  
          
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