12/09/2006
Uccio Biondi: Da terra mia a monne terranee. 1973-2006
Il vice Presidente del Consiglio Regionale Luciano Mineo
inaugura venerdì 15 Settembre, alle ore 19.00, presso il
Castello Normanno - Svevo di Mesagne, la mostra antologica
dell’artista cegliese Domenico Uccio Biondi dal titolo "Da
Terra mia alle Monne Terranee. Un percorso antologico 1973-
2006" a cura di Massimo Guastella.
Nei programmi del sindaco Mario Sonosciuto e
dell’assessorato al Turismo del Comune di Mesagne
l’esposizione, organizzata dalla Hobos, offre attraverso
un corpus di opere che si misura con vari media (pittura,
scultura, videoistallazioni,) l’articolato percorso
artistico di Biondi dagli anni settanta sino ai giorni
nostri.
Domenico Uccio Biondi, nato a Ceglie Messapica, nel 1946,
dopo il conseguimento del diploma magistrale a Taranto
avvia la propria attività artistica nel 1972, iscrivendosi
solo successivamente all’Accademia di Belle Arti di Lecce
dove nel 1980 si diploma.
La produzione trentennale è ordinata nelle suggestive sale
del castello mesagnese attraverso percorsi,
cronologicamente e stilisticamente suddivisi.
Si inizia con le opere appartenenti agli esordi ispirate
al realismo politico, didascalico, della "Terra Mia", dove
le accese campiture cromatiche si accompagnano alle forme
nodose dei personaggi salentino-murgesi, ai modi, ai riti
della terra pugliese, influenzato da Cantatore in
particolare, dal meridionalismo di Levi, Guttuso,
Guerricchio più in generale. Come suggeriva Donato Valli,
estensore di un paio di testimonianze critiche dei primi
anni ottanta, Biondi "dipinge in dialetto", sviluppando la
sua arte accanto ai versi vernacolari del poeta
concittadino Pietro Gatti.
Nelle opere dei primi anni ottanta si coglie il passaggio
alla fase del realismo esistenziale, conseguenza
dell’inquietudine interiore dell’artista. Ma sono le opere
che vanno dal 1985 al 1987 a testimoniare la svolta di
Uccio Biondi verso l’informale. Sulle superfici pittoriche
si osservano insiemi di forme e colori puri, annullamento
dei dati oggettivi, dissoluzione iconica, avvertite delle
culture informali europee e americane, ma soprattutto di
Afro e Vedova.
Negli anni novanta la proposta dell’artista cegliese si fa
polimaterica. Le opere si caratterizzano per l’addensarsi
delle malte su strati pittorici sottostanti, che
riaffiorano nei graffi. Ma anche inserti fotografici,
ripresi dall’immaginario pubblicitario, cinematografico,
ricavati dall’iconografia quotidiana agiscono accanto agli
elementi puramente pittorici.
Al 2002 risalgono le "Istallazioni sottoforma di scultura"
dove l’artista sperimenta la terza dimensione con la serie
dei "Simulacri", realizzati in gesso e colorati. Le "Monne
Terranee", una serie di settantacinque dipinti dedicati
alla ritrattistica chiude il percorso del poliedrico
artista brindisino, la cui notorietà nazionale è dovuta a
una consolidata fortuna critica che annovera le firme di
Rolando Bellini, Luciano Caramel, Flaminio Gualdoni,
Marina Pizzarelli, Alberto Fiz, Luca Beatrice e alle opere
collocate in collezioni pubbliche tra cui: galleria di
Palazzo Sarcinelli (Conegliano Veneto); Cd’AC Università
di Lecce; Pinacoteca "Carlo Levi" Aliano; Museo d’Arte
Sacra Contemporanea Diocesi di Lecce; Collezione Regione
Toscana (Firenze), Pinacoteca Civica di Novoli.
L’inaugurazione prevede l’intervento performativo
del "Teatro della calce" dell’opera di Biondi "Senza
Titolo".
Info:
Con il contributo di: Regione Puglia; Provincia di
Brindisi; Camera di Commercio Brindisi, Quarta Caffè
Con il patrocinio di: Facoltà dei Beni Culturali
Università di Lecce; Centro Studi per la civiltà artistica
nell’Italia Meridionale "Giovanni Previtali"
Organizzazione: Hobos Brindisi
Orari mostra: estate 9,00 - 12,00 / 18,00 - 21,00; inverno
9,30 - 11,30 / 16,30 - 19,30
Chiuso: Lunedì mattina
Catalogo in mostra, con testi di Massimo Guastella e Lucio
Galante, edizione Hobos.
Info mostra e Uffico Stampa Broker Kalos: 3922790143; +39
0831 562944 Fax +39 0831 564941; brokerkalos@libero.it
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