19/12/2006

Gli ultimi saranno ultimi @ Teatro Impero - Brindisi


Paola Cortellesi
GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI
di Massimiliano Bruno
scritto con Paola Cortellesi, Furio Andreotti, Giampiero Solari
regia di GIAMPIERO SOLARI e FURIO ANDREOTTI


Un’operaia incinta si ritrova disoccupata alla vigilia del parto. La donna è disperata e la sua reazione è improvvisa quanto maldestra: irrompe sul posto di lavoro e prende in ostaggio la responsabile del suo licenziamento.
Questo è il punto di partenza de “Gli ultimi saranno ultimi” una tragicommedia italiana che gravita intorno al mondo del lavoro. Una vicenda vissuta tutta in una notte, in cui si incrociano i destini di uomini e donne normalmente distanti tra loro: una fredda dirigente d’azienda piegata alle leggi di mercato, una ingenua poliziotta di provincia, un transessuale sarcastico e disilluso, un guardiano notturno pensionabile e trasandato, una saggia donna delle pulizie fissata con le canzonette e un bambino che sta per nascere…
E se decidesse di venire al mondo proprio quella notte? Paola Cortellesi interpreta tutti i protagonisti di questa storia, in uno spettacolo amaro e dissacrante.

Rassegna stampa:

“…è una storia che parla dell’Italia di oggi, come il teatro ha quasi dimenticato; che ci butta in faccia quel misto di cinismo e ingenuità, di violenza vera e di amichevolezza manierista in cui siamo tutti immersi”
Ugo Volli – La Repubblica

“…c’è un puro slancio controllato e , scommetterei, potrebbe essere un eccellente Fedra di Racine o un Hedda Gabler migliore di quante se ne possano attualmente vedere”
Franco Cordelli – Il Corriere della Sera

“…è sul suo corpo che si fa la scrittura scenica, prima ancora che sul copione”
Gianni Manzella – Il Manifesto

“…una passerella compulsiva, il graffio di una storia per niente stra-ordinaria, il monito di come sia diventato facile, ordinario appunto,far scivolare la disperazione nella follia”
Rossella Battisti – L’Unità

“…senso del ritmo, allegria e un’energia inesauribile”
Alessandra Comazzi – La Stampa

“…un esilarante crescendo a incastro di vite umane, intenso, divertente, drammatico. Talento puro che cambia registro con disinvoltura, provocando risate e silenzi”
Miriam D’Ambrosio – Il Giornale

“…con la storia della trentenne operaia si materializza il cinismo e la violenza di una società che annulla i più deboli. Da vedere”
Magda Poli – Il Corriere della Sera

“…momenti più leggeri, altri più angosciati, altri più virati verso il comico, tutti comunque attraversati da un’amarezza di fondo e da un lucidissimo sguardo sociale se non politico”
Raffaella Grassi – Il Secolo XIX