08/12/2006
Le notte Bianche @ Teatro Comunale - Ceglie Messapica
Nell’ambito del Programma temporaneo in materia di spettacolo, promosso dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, il comune di Ceglie Messapica, Assessorato alle Politiche Ricreative, ente capofila e soggetto proponente, in collaborazione con i comuni di Villa Castelli e di San Michele Salentino, in provincia di Brindisi, hanno inteso avviare un progetto denominato “L’Universo in piccoli luoghi. Mondo globale, mondi locali”, comprendete un programma articolato di eventi, rassegne e festival.
Venerdi 8 Dicembre, alle ore 20.00
Teatro Comunale di Ceglie Messapica
Spettacolo Teatrale
"LE NOTTI BIANCHE"
dal racconto di Dostoevskij
adattamento e regia di Nicola Zucchi
con Filippo Farina e Francesca Radaelli
posti liberi - ingresso gratuito
“Era una notte incantevole, una di quelle notti che accadono solo se si è giovani, gentili spettatori.”
“Io dedico questa canzone/ad ogni donna pensata come amore/in un attimo di libertà. A quella conosciuta appena/non c’era tempo, e valeva la pena/di perderci un secolo in più…”
(De André, Le passanti)
Cosa succede se, prima che lo svoltare un angolo, l’uscire dal cono di luce di un lampione, il dover scendere a una fermata differente, le faccia scomparire per sempre, se invece di accettare la consueta apparizione e la scomparsa delle persone che incrociamo, cosa succede se decidiamo di rompere il vetro dietro cui le guardiamo, e proviamo invece a viverle?
- “Se uomini e donne cominciassero a vivere i loro effimeri sogni, ogni fantasma diventerebbe una storia di inseguimenti, di finzioni, di malintesi, d’urti, d’oppressioni, e la giostra delle fantasie si fermerebbe” dice Calvino nella più lussuriosa delle sue città invisibili. Il principio alla base delle “Notti bianche” è un atto di coraggio di cui solitamente le persone sono capaci poche volte nella loro vita: fermare la giostra delle fantasie per vedere cosa succede a vivere. Lo compie un giovane uomo che ha la poesia negli occhi, e dall’atto nascono queste tre notti in cui un ragazzo e una ragazza si incontrano, e per un momento provano ad amarsi anche se, in fondo, sanno bene che non riusciranno.
E tutto è raccontato con una leggerezza e un’ironia stupende.
E con una spiccata vocazione teatrale.
La struttura del racconto si presta ad essere travasata tale e quale sulla scena, in un gioco continuo di spostamento tra narrazione e situazione. Tranne qualche taglio e alcune parti riscritte, la mia intenzione è di conservare le parole del testo, sia le parti narrative, sia quelle dialogiche, sia quelle descrittive, in modo tale da rendere vivo il punto di vista del protagonista, il ragazzo, che ci racconta la sua storia.
Non c’è discontinuità tra narrazione e situazione, e le azioni saranno un montaggio delle diverse situazioni che il narratore descrive.
Non si vedranno due attori che recitano, ma due persone che hanno la responsabilità e il piacere di raccontare una storia che pare sia stata veramente vissuta da loro.
Vorrei dare allo spettatore la sensazione di assistere alla rievocazione di una vicenda vissuta davvero dalle persone che stanno in scena: una storia realmente accaduta, e non una finzione.
Nicola Zucchi |