08/01/2007

Albania& Terra di Brindisi. Recensione


Terra di Brindisi ed Albania. Dirimpettaie ma lontane. Molto lontane. Almeno fino agli inizi degli anni ’90 quando la cittadina pugliese fu la prima ad essere interessata dall’esplosione della voglia di vivere e di comunicare di un popolo allora misconosciuto.
Impegnata (com’è) in compassionevoli contraddizioni interne, Brindisi ha svenduto a Bari gli onori e la visibilità di città dell’accoglienza. Lodevoli, anche per questo, tutte le iniziative che tendono a rinfocolare e dare (nuova) forma ad un binomio importante, quasi al limite dell’imprescindibilità.

Albania & Terra di Brindisi, un legame sottolineato dal titolo della mostra collettiva di arte contemporanea allestita nella splendida atmosfera del Castello di Mesagne.
22 artisti della nuova generazione. L'intuizione: puntare su una linfa nuova, su leve capaci di ri(scrivere) e (ri)vivere un legame ancestrale. Mediante il linguaggio della pittura, della fotografia, delle elaborazioni grafiche, delle installazioni e dei video. Ma anche attraverso le contraddizioni, le somiglianze, i colori ed i calori dei due territori.

La mostra, nella sua originalità e nel suo coraggio, non intende celebrare alcun talento straordinario ma non lesina la presenza, tra le opere proposte e gli artisti presenti, di elementi di elevata cristallinità. Semmai pone in risalto l’afflato artistico e lo valorizza con l’eccellente allestimento ed organizzazione della Farm ed il gradevole catalogo della Hobos, aziende pugliesi oramai pronte ad esportare il proprio contributo su palcoscenici più autorevoli di quanto le limitate risorse locali destinate alla cultura possano garantire.

Curata con consueto garbo e professionalità dal prof. Massimo Guastella, "Albania & Terra di Brindisi" rifugge dalle ovvietà: nessuna concessione alla rievocazione degli esodi, flebile ed implicita esaltazione delle affinità e/o delle diversità, poco spazio alla celebrazione del rapporto Italia-Albania se non quello, estremamente personale, palese nelle opere di Milot.
Emoziona la straordinaria capacità di rappresentare il proprio territorio, il proprio mondo. Fa presa l’abilità di accostare, a volte equivocamente, le differenti ed eclettiche sensibilità artistiche. Colpisce l’estrema singolarità di artisti che hanno ed avranno tanto da manifestare.
Tuttavia è dietro la carica delle opere giovanili che emerge l’analogia più significativa ed appassionante: la dimostrazione che su entrambe le sponde dell’Adriatico, soprattutto nella nuova generazione, è viva la voglia di esprimere ed esprimersi, di contaminare e contaminarsi.

Una mostra qualificata e qualificante.
La scommessa, adesso, è quella di garantire la ripetizione di proposte e spunti tanto ragguardevoli da continuare ad onorare l’Albania, la Terra di Brindisi ed il loro vincolo.
Perché, per dirla come Worhol, “la ripetizione aumenta la reputazione”.

Oreste Pinto
Mostra visitata il 08/01/2006.

Mesagne (Brindisi) Castello Normanno-Svevo
Ingresso gratuito
Orari mostra: 09,00-12.00; 16,30-22,00; Chiuso il Lunedì
Fino al 14 Gennaio.
Organizzazione, Allestimenti, Ufficio stampa: FARM Laboratorio di Comunicazione
Catalogo in mostra edizione Hobos, distribuzione gratuita
Info: tel. 0831.776065; 0831. 565510; 320 8616188
brokerkalos@libero.it;
Visita virtuale sul sito web www.farm37.it.