10/05/2007

Sintomi di dendrofobia?. Di Claudia Canepa


E’ trascorsa appena una settimana da quando, in quel di Brindisi, un piccolo gruppo di “verdi” osservatori, lanciava un accorato appello per tutelare quel “micro patrimonio arboreo” presente in Piazza Camillo Monaco.
Niente da fare. A nulla sono servite le mille domande e preghiere rivolte a chi poteva adoperarsi affinché l’abbattimento dei nove bellissimi e longevi esemplari tra Pini d’aleppo e Pini domestici venisse arrestato.

In 48 ore questi alberi, in ottime condizioni vegetative, sono stati ridotti in piccoli dischi di legno e tronchetti da ardere… Scenario a dir poco spaventoso.
E pensare che c’è chi, a detta di qualcuno, si è commosso alla vista di queste enormi ruspe che, come in un film noir, procedevano senza alcun timore depauperando quel po’ di vita che appartiene a tutti.

Le motivazioni che hanno giustificato l'audace gesto sarebbero da ricollegarsi al pericolo per la pubblica incolumità: in caso di emergenza (salvataggio di persone e/o spegnimento di incendi) i mezzi di soccorso necessitano di ampi spazi…. e allora via con l’abbattimento di cinque alberi.
Ma anche il sottile tronco di queste conifere sarebbe stata la causa della loro distruzione……Eppure si sa che i pini hanno tronchi tutt’altro che sottili;
e i loro aghi, lunghi circa 10 centimetri, che intasano gli impianti di canalizzazione delle acque reflue… sarebbe bastata “l’apparizione ” di operatori ecologici;
e le loro radici “molto invasive” che smottano il terreno … e allora giù altri quattro alberi.

E meno male che nessun residente ha mai mostrato sintomi di dendrofobia!.

Peccato che questa nostra amministrazione non si sia preoccupata anche dell’avifauna che questi alberi possono ospitare.
Sulle chiome dei pini nidificano solitamente tortore, cardellini e varie specie di cince, fringillidi e passeri; i pini sono anche posata per rapaci notturni che frequentano l’ambiente urbano (barbagianni, gufo comune, civetta).

Come qualche “regolamento comunale del verde pubblico” prevede, gli abbattimenti di alberi non dovrebbero essere eseguiti nei periodi in cui avviene la riproduzione dell’avifauna (marzo-settembre). Eppure, nessuna spiegazione è stata data in tal senso.
Ed ancora una volta esigenze umane denotano assoluta insensibilità per l’ambiente e per i diritti degli animali.

Attendiamo con ansia il futuro delle prossime piazze incluse nel tanto atteso ma anche temuto programma di riqualificazione.

Claudia Canepa
Lega Anti Vivisezione – Sezione di Brindisi