14/06/2007
Il PEAR e l'utilizzo del CDR. Di Pino De Luca
Oggi è uno di quei giorni nei quali non si capisce bene se bisogna essere o meno contenti. Ebbene, ieri mattina, nella riunione di “maggioranza” che si è tenuta alla provincia di Brindisi, fra le tante cose che si sono dette, ad un certo punto il Presidente Errico dice che il PEAR della Puglia prevede l’utilizzo del CDR nelle centrali a Carbone di Brindisi.
La cosa mi sembrava abbastanza poco credibile, tanto è che ho chiamato il mio Presidente del Gruppo Cosimo BORRACCINO e ho chiesto delucidazioni.
Siamo pochi ma organizzati: Stamattina mi è arrivato il corpo della delibera. 471 pagine fitte fitte di scritte e grafici che posso mandare a chiunque me la chieda.
Ebbene l’8 di giugno 2007, la Giunta Regionale ha licenziato la delibera n.827 che ha per l’appunto per oggetto il PEAR della regione Puglia.
Alla pagina 126 è scritto:
- Polo di Brindisi: riduzione, in un orizzonte temporale di 10 anni, delle emissioni di CO2 del 25% nelle centrali di Cerano e Brindisi Nord, rispetto ai valori del 2004 o a quelli calcolati nella relazione del Comitato Tecnico, mediante la riduzione dell’uso del carbone e ulteriore riduzione mediante l’utilizzo di almeno il 5% di CDR in combustione mista. In tale direzione va approvato e proseguito il confronto con le Società produttrici a partire dalle proposte avanzate dalle stesse della riduzione del 10% delle emissioni di CO2..
Ora io non entro nelle questioni tecniche tra CDR e CDR-Q dei quali abbiamo discusso a lungo, ma mi domando se i Consiglieri Regionali di Brindisi e Lecce, e in particolare quelli del centrosinistra, sono consapevoli di questa scelta che è semplicemente folle e scellerata e ha come obiettivo quello della distruzione delle condizioni di vita dell’area salentina.
Non sono un campanilista né un nazionalista, ma qualcuno mi può spiegare che disegno è quello che si legge subito appresso?
- Polo di Taranto: esclusione di ogni cumulo fra le varie ipotesi di centrale, nell’ottica di riduzione dei fattori inquinanti e delle emissioni di CO2 e sfruttamento massimo dei gas derivanti dal processo industriale.
- Centrale ENEL di Bari: chiusura (al termine di opportuni interventi sulla rete che consentano a questa centrale di essere esclusa dall’elenco delle unità essenziali) o ammodernamento con completa conversione a gas naturale e incremento dell’efficienza energetica.
Non siamo determinanti nel centrosinistra e siamo anche considerati con fastidio, ma nessuno può impedirci di dire che questa scelta è da cancellare.
Speriamo che le popolazioni delle Province di Brindisi e Lecce si rivolgano ai loro eletti invitandoli a essere capaci di servire il proprio territorio almeno quanto sono capaci di servirsene.
Noi non possiamo che continuare a sostenere il diritto a un mondo migliore per noi e per quelli che dopo di noi verranno, anche nelle sfortunate terre della Provincia di Brindisi.
Pino De Luca
Resp.le Prov.le Organizzazione PdCI - Brindisi
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