20/08/2007

Sulla serata slowfood a Torre Guaceto. Di Giorgio Mascardi


Cara Redazione,
ho sempre considerato la natura pugliese uno degli aspetti più rilevanti e importanti della nostra terra da conservare e valorizzare, così come la nostra cultura e i nostri giovani.
Pertanto ho sempre considerato Torre Guaceto come una delle migliori espressioni in tale senso. Così, insieme ad unn gruppo di amici, alcuni dei quali in visita nella nostra terra, decidiamo di partecipare alla serata organizzata il 10 agosto a Torre Guaceto, in collaborazione con slowfood.
Riusciamo (con molte difficoltà visti i vari tentativi a vuoto di poter parlare con qualcuno per prendere i biglietti) ad acquistare gli ingressi, nonostante il prezzo decisamente caro; ma la presenza di tali patrocini (Teatro Pubblico Pugliese, Slowfood Puglia) ci rassicurava della bontà dei soldi spesi.

Normalmente non sono un tipo che scrive lettere agli organi di stampa per protestare, ma prendendo spunto da un articolo di giornale non posso che esprimere assenso a quanto scritto e portare a vostra conoscenza.
Partiamo dal considerare che la presenza di slow food ha garantito, da un punto di vista delle degustazioni e della conoscenza delle tradizioni culinarie, un'ottima esperienza, molto apprezzata dai nostri ospiti extra-regionali, che hanno potuto gustare le tipicità della nostra terra.
Quello che ci ha lasciato molto sconcertati è stata l'organizzazione dell'intrattenimento della serata. Non sono un intenditore di teatro "sperimentale", lo riconosco, sono uno spettatore attento ma non sicuramente un addetto ai lavori.
Sono un naturalista. Gli interventi teatrali proposti, però, (e durante la serata è stata una sensazione generale tra gli spettatori) ci hanno fatto venire il dubbio che non fossimo ad una serata di un certo livello, ma che fossimo andati alla rappresentazione in parrocchia fatta dai nostri figli. Ripeto, non sono un critico teatrale, ma, lasciando da parte i messaggi ambientali ed ecologici, di per sè molto banali e senza alcun approfondimento, sul quale potrei intervenire con cognizione di causa, la cosa che ci ha lasciato sconcertati è stata il dilettantismo che ha caratterizzato le parti teatrali, con timbri e modi di esprimersi infantili.
La presenza del Teatro Pubblico Pugliese mi aveva prospettato la garanzia di un certo professionismo, se non altro per il costo del biglietto. Tale cosa invece non è stata.

Pertanto, sarebbe opportuno nel futuro una maggiore attenzione nelle scelte, perchè sono convinto che arrivare a fare interventi teatrali e/o direzioni artistiche richiedano impegno, anni di gavetta e studio, studio, studio.
Sperando nel futuro, ad maiora

Giorgio Mascardi