26/09/2007
La casa di Lorenzo. Di Francesca Romana Intiglietta
T'ho veduto affacciato
ai portali spalancati,
guardingo ti celavi onestamente
nei tuoi libri scaffalati con cura.
Aureola già portavi mentre
sicuro la mano mi tenesti
per dirmi d'esser creativa,
chè lasciarmi non dovevo
se quello se n'era andato,
chè la via è ancora lunga.
Camminavo (in)dolente:
quante strade confuse!
Incrociai tre Salici
che pensavo Amici.
Dalla tua casa m'osservasti
di silenzio laborioso.
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Lascivamente sepolto
di volto da compaesano nostro
Ritorni tra noi con la casa tua
Non molli gli stessi ormeggi di Teodoro,
Non sorridi spumeggiante in processione,
Non predichi ai ricchi astanti, associati falsamente sotto tuo nome
Ti ritroviamo
Ti lasciamo sepolto con lei...
E tu, che santo ti fecero,
comprendi i conterranei tuoi
chè tediosamente t'amano in brindisinità
(preghiera a San Lorenzo)
Ho scritto questa "preghiera" in due periodi diversi : il primo, riguarda il tempo in cui ho creduto, perchè insegnatomi a scuola, che la casa di san lorenzo fosse quel palazzo a due piani, abbandonato in via carmine; il secondo periodo, invece, è quello in cui ho appreso la notizia dell'ipotetico ritrovamento della casa di lorenzo sotto le fondamenta della chiesa di santa maria degli angeli. In definitiva, qualunque sia la dimora del santo, mi sento appartenente ancora una volta, alla realtà brindisina che, anche se indolente, dimostra comunque,attraverso la gente semplice, di amare questa figura storica. Con l'augurio che essa abbia l'attenzione e la cura che merita.
Francesca Romana Intiglietta |