28/10/2007
L'Amore più grande. Di Enrico Sierra
Qualche giorno fa, cliccando su Internet, ho trovato una notizia che mi ha fatto capire cosa vuol dire Amore.
La Cassazione aveva respinto il ricorso di un padre che ha chiesto di staccare la spina che tiene in vita la sua giovane figlia in coma profondo da molti anni. La donna, in stato vegetativo, è aiutata dagli infermieri, sempre sotto gli occhi vigili ed amorevoli del padre.
Qualcuno ha detto che la sua condizione è priva di dignità ed il
suo corpo non prova alcun sentimento, alcuna emozione. Chi le è vicino, il padre, oggi è rimasto solo, soffre insieme
alla giovane figlia ed il suo cuore lacrima.
Io sono convinto che le parli sempre, le ripeta parole d'amore
di un padre, la coccola, l'accarezza e la bacia teneramente, ma lei non risponde. Anche se mi piace credere che lei lo senta e sia felice per queste premure, per queste esternazioni di amore, perchè il suo cuore è vivo.
Ha diritto il padre a chiedere che venga tolta la spina che tiene in vita la figliola, per farla soffrire meno?
Io da cattolico dico di no. E, mentre mi pronuncio in tal senso, sento la voce interna di Enrichetto, il mio spirito intelligente che mi dice:" Si, bravo, parli così perchè non sei nelle condizione del padre. Cosa faresti se ti trovassi nei suoi panni, dopo tanti e tanti anni che hai sofferto vicino a tua figlia? Bravo, mio caro."
Ho ringraziato Enrichetto per avermi aperto gli occhi ed
ho pregato Iddio di dare tanta forza a quel padre.
Cosa dirgli? Nulla, perchè nulla possiamo dire e fare per consolarlo ed alleviare il suo dolore. Che dia un bacio alla sua piccola anche da parte nostra. E che Iddio aiuti entrambi.
Ho raccontato ad Enrichetto una confidenza di un mio amico: "La moglie era in coma profondo, estranea a tutto; ma il mio amico la riteneva viva e sensibile, perchè il cuore, anche se flebilmente, continuava a battere. Ogni volta che l'accarezzava, sentiva la mano posata sulla guancia
riscaldarsi e capiva che la sua amata era contenta.
Un giorno, sotto voce, quasi bisbigliando perchè potesse sentire solo lei, incominciò a raccontare e ricordare tutti gli eventi, i fatti accaduti dal momenti in cui si erano conosciuti.
Dal primo incontro, al primo furtivo bacio, al giorno del
matrimonio. Continuò a raccontarle della loro vita matrimoniale durata molti anni, ma sempre pochi; le rammentò i loro viaggi, la nascita dei figli, grande felicità; e poi la gioia provata a riappacificarsi con bacio ed un
sorriso dopo qualche lite per futili motivi. Continuò con il matrimonio dei figli e la nascita dei nipoti, che la faceva
sentire più giovane e bella.
Quando il mio amico, dopo tante e tante ore di ricordi, le disse che non era solo, e che tutti i parenti erano con lui, la sua dolce amata fece un respiro profondo e lasciò questa terra per andare in un mondo migliore, dove avrebbe trovato prati verdi che lei amava tanto ed avrebbe incontrato i suoi cari e tanti nuovi amici.
Aveva finito di soffrire ed era felice, anche perchè sapeva di essere sempre ricordata, come lei avrebbe ricordato e protetto la sua famiglia.
L'amore che aveva unito il mio amico e sua moglie rese possibile che con i ricordi di una vita vissuta insieme, lei
potesse lasciare questa terra per trovare un mondo migliore, con serenità.
Quale il significato del racconto del mio amico?
Amare chi soffre e, che vediamo lontano dai nostri pensieri, mentre in realtà una carezza un bacio, una parola
li avvicina a noi.
E, quel padre, chiedendo qualcosa per sua figlia, per non farla più soffrire, dimostra amore. Ma è solo Iddio che puo
esaudire la sua richiesta. Continui ad amare, pensando che anche la Morte sia un dono Divino.
Cliccando cliccando ho trovato la notizia dell'assoluzione
dell'anestesista che aveva tolto la spina ad un malato colpito da una forma di distrofia muscolare da piu' di 20 anni. Non era in coma, ma cosciente, pur non potendo muoversi e facendosi capire solo con qualche cenno degli occhi e con movimenti labiali. Assistito sempre giorno e notte dalla moglie e dagli infermieri aveva chiesto continuamente che gli venisse staccata la spina.
L'amore continuo ed incessante dei suoi familiari gli portava sollievo, ed in ogni momento del giorno quando qualcuno dei suoi cari lo accarezzava, mostrandogli tutto l'affetto ed amore, certamente era felice.
Io credo che ogni momento egli aspettasse queste amorevoli attenzioni. Ma sono altrettanto convinto che alla gioia di vedere i suoi cari familiari ed amici stringersi attorno a lui si contrapponesse la tristezza ed il dolore nel sentire la sofferenza di chi gli era vicino. Ed allora perchè non
pensare che il desiderio di partire per un lungo viaggio ed approdare a lidi più sereni sia stato motivato da questo grande dolore? E, come mi suggerisce il mio spiritello Enrichetto,
questo e' GRANDE AMORE.
Nel mondo d'oggi purtroppo, vi sono tanti casi di
continua sofferenza. Di molti non si ha notizia. Sicuramente ci saranno tanti casi di Eutanasia dei quali non si è mai parlato.
Forse cesseranno le sofferenze ed i dolori degli ammalati, ma per chi rimane su questa terra, cosa resta?
Il ricordo di giorni tristi pieni di ansie e di dolori. L'unico
conforto è pensare che tutto sia stato stabilito e fatto per Amore.
ENRICO SIERRA
enricosierra@tiscali.it
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