26/11/2007

Le voci di dentro @ Nuovo Teatro Verdi - Brindisi


• 26-27/11/2007: Nuovo Teatro Verdi (Brindisi) - Sipario ore 21,00
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Elledieffe
Luca DE FILIPPO
LE VOCI DI DENTRO
regia Francesco Rosi
di Eduardo De Filippo
con Luca De Filippo, Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi, Carolina Rosi
scene Enrico Job, costumi Enrico Job e Cristiana Lafayette, luci Stefano Stacchini


Con la messa in scena di “Le voci di dentro” dopo “Napoli Milionaria!” desidero proseguire, insieme a Francesco Rosi, il discorso teatrale sulla drammaturgia di Eduardo.

Le due commedie, scritte a pochi anni di distanza (“Napoli Milionaria!” nel 1945 e “Le voci di dentro” nel 1948), segnano infatti il momento di passaggio da un Eduardo in cui è ancora viva la speranza nei grandi cambiamenti e nel recupero dei valori fondamentali, dopo il terribile dramma della guerra, ad un Eduardo in cui la disillusione ed il pessimismo prevalgono in misura crescente.
E’ il momento in cui Eduardo passa dalla riflessione sulla società all’approfondimento dei rapporti all’interno della famiglia sempre più espressione di ipocrisia, tornaconto personale, cinismo e sempre meno di quei grandi ideali quali la fraternità, la solidarietà, la pietà, che avrebbero dovuto segnare il rinnovamento sociale ed individuale.

“Le voci di dentro”, nel filone del fantastico eduardiano con l’ambiguo rapporto sogno-realtà, esprime profondamente gli umori del tempo, di un Paese scosso nel suo sistema di valori e poco fiducioso in una autentica rinascita, come se gli orrori della guerra, ancorché finita, avessero contaminato la coscienza delle persone, come se una sottile corruzione morale fosse penetrata in profondità, pur coperta da un’apparente moralità, riportando a quella connivenza e alle responsabilità individuali e collettive che avevano rese possibili le tragedie ancora così vicine.

Il titolo è emblematico e come tale è entrato nel linguaggio quotidiano: le voci di dentro non corrispondono più alle voci di fuori, e a forza di reticenze, sospetti reciproci e ipocrisie si può arrivare a estremi impensabili, alla negazione della comunicazione e della stima reciproca, rivelando zone insospettabili di una umanità come sperduta.

Luca De Filippo

Fonte: Teatro Pubblico Pugliese