17/01/2004
E' guerra aperta tra Alitalia e le Agenzie di Viaggio
E' scontro aperto tra le agenzie di viaggio pugliesi e l'Alitalia.
Dall'8 al 15 Gennaio, infatti, le agenzie di viaggio hanno deciso di non vendere più i voli dell'Alitalia, dirottando le prenotazioni su altre compagnie aeree. Lo stesso faranno da Sabato 24 p.v.
La protesta, che coinvolge l'intero territorio nazionale, nasce a seguito della decisione annunciata da Alitalia di ridurre, a partire febbraio, la commissione per l'emissione dei biglietti aerei, portandola dal 7 all'1%.
"Questa decisione comporterà nell'immediato il licenziamento di almeno il 50% del nostro personale- ha spiegato Angelo Titi, presidente provinciale della Fiavet, nel corso di un incontro tenutosi sabato all'Hotel Barsotti di Brindisi alla presenza dei vertici regionali della federazione agenti, di diversi operatori del settore, dell'Europarlamentare Mennitti e dell'Assessore regionale al Turismo, Marcello Rollo - successivamente partiranno altri licenziamenti e molte agenzie decideranno di chiudere i battenti".
Rincara la dose Titi: "Non solo Alitalia, ma anche Lufthansa e Air France hanno già inviato le comunicazioni di disintermediazione alle agenzie. E' pura follia ciò che sta avvenendo e nessuno si preoccupa del rischio di licenziamento di 20.000 persone in tutta Italia".
Nel corso dell'incontro sono state avanzate 3 proposte:
- continuare le azioni di lotta cercando di coinvolgere da un lato i mezzi di informazione dall'altro governo ed associazioni di categoria;
- applicare una fee aziendale che sia remunerativa prt il compenso svolto e per la professionalità del personale;
- far chiudere gli Uffici Seap che emettono biglietti presso gli aereoporti regionali. Questi, secondo gli agenti sono abusivi perchè privi di licenza lavoro svolto.
Molti operatori hanno puntato il dito contro il piano di risanamento dell'Alitalia approvato dal Governo. La riduzione della commissione - è stato sottolineato - non rappresenta certamente la soluzione dei tanti e molto più strutturali mali della compagnia di bandiera ma provoca un danno umano ed economico enorme per un settore trainante della Puglia, come è quello turistico.
Alitalia - si è ribadito- vende il 90% circa dei propri biglietti tramite agenzie di viaggio, e ridurre le commissioni riconosciute ai tour operator per l'espletamento della attività di biglietteria, , quasi annullandole, significa l'improvviso e imprevedibile vanificarsi di quote di utile che in molti casi sfiorano o superano l'80%.
La soluzione cercata da imprenditori e politici va nella direzione di instaurare dialogo con le compagnie aeree (ma anche con Trenitalia, visto che anche per il trasporto ferroviario si presenta lo stesso problema), magari aprire un tavolo di concertazione tra le parti, sindacati e governo per studiare la rinegoziazione delle commissioni ed ogni possibile forma di sostegno alle agenzie. |