09/01/2008

Amleto @ Teatro Roma - Ostuni


• 09/01/2008: Teatro Roma (Ostuni) - Porta ore 20,30 – sipario ore 21,00
Il botteghino del Teatro Roma (Via Tanzarella Vitale, 37 – tel. 0831.336033) sarà aperto tutti i giorni dalle ore 18,00 alle ore 22,00.

Lella Costa
AMLETO
da William Shakespeare
di L. Costa, G. Gallione, M. Cirri
regia Giorgio Gallione
musiche: Stefano Bollani, costumi: Antonio Marras, scene: Guido Fiorato, luci: Marco Elia, assistente scenografa: Lorenza Gioberti, assistente regia: Giulio Costa
Genere: Classico, Contemporaneo


“Perdonate voi tutti, cortesi spettatori, i piatti e banali ingegni che osano portare su queste indegne tavole di legno un soggetto così gandioso”.
William Shakespeare

NOTA DEL REGISTA
Amleto e il fool, l'ultimo degli alchimisti o il primo degli intellettuali "moderni" (così ce lo descrivono le saghe nordiche), a confronto con matti, buffoni, melanconici malcontenti, giullari.
Da qui partirà il nostro spettacolo: "si nasce tutti pazzi, alcuni lo restano" dice il poeta. L'intellettuale e il pazzo sono dai tempi di Shakespeare figure totem della drammaturgia e dell'arte, in perenne equilibrio tra eccentricità e malattia.
Convenzioni teatrali che rappresentano la diversità e lottano contro "la pestilenza della consuetudine".
Spesso proiezioni satiriche del drammaturgo o veicolo delle sue idee divergenti, i fool usano parole e intelletto per ridicolizzare valori e norme e giocano in maniera eversiva con la pazzia, per spesso precipitarvi dentro loro stessi: perplessi, schizofrenici, comici spaventati guerrieri. E se il nordico Amlodi delle origini è l'"idiota", l'Amleto di Shakespeare accentra su di sé tutte le possibili varianti del pazzo e del simulatore, è insieme realtà e rappresentazione, metodo e follia.
Partire da questo contrasto è un'occasione per guardare al passato e al presente, per parlare di devianza e normalità, di reclusione e malattia, comicità e malinconia.
Così le parole di Amleto si intrecciano a quelle dei matti Feste,Touchstone e Freccia, del fool di Lear, ma anche delle pazze Ofelia e Giulietta.
Sta nascendo un Amleto 'fool immersion' raccontato, evocato e riletto alla luce dei mille altri Amleto possibili, un'opera sulla risata e sul potere, filtrata dalla sensibilità sorridente e profonda di Lella, un po' Sara Bernard e un po' Buster Keaton.
Giorgio Gallione

LELLA COSTA
Lella Costa non è figlia d'arte, anche se d'arte visse e vive; non ha un nome d'arte, ma solo un diminutivo, con cui è chiamata da sempre, visto che per l'anagrafe è Gabriella; e se di arte un pochino, forse, ormai, ne ha, di parte continua a interpretare ostinatamente una: se stessa.
Non è sempre stato così, ma quasi: subito dopo gli studi, vale a dire l'università (lettere) e un diploma all'accademia dei Filodrammatici con tanto di Medaglia d'oro, inizia a lavorare con Massimo Rossi, per approdare, nel 1980, al suo primo monologo, scritto da Stella Leonetti: Repertorio, cioè l'orfana e il reggicalze.
E' l'inizio di un percorso che la porterà a frequentare esclusivamente autori contemporanei (ancora la Leonetti, Renzo Rosso, Mrozek), a farsi le ossa alla radio, ad avvicinarsi al cosiddetto teatro-cabaret con un (altro) monologo, scritto nell'85 da Patrizia Balzanelli, finché, nel marzo dell'87, debutta con il primo spettacolo di cui è anche autrice, “Adlib”, a cui l'anno dopo seguirà “Coincidenze”.
Il successo è inatteso quanto gradito, e porta con se anche un po' di televisione (La TV delle ragazze, Fate il vostro gioco, Ottantanonpiùottanta, Il gioco dei nove e ovviamente il Maurizio Costanzo Show), e perfino un po’ di Cinema (Ladri di saponette di Maurizio Nichetti, Visioni private di Francesco Calogero).
Nel febbraio del ' 90 è di nuovo in scena con il suo terzo monologo, “Malsottile”, una sorta di riflessione ironica e poetica su un tema che ama molto: la memoria. Nel gennaio '92 esce, edito Feltrinelli, “La daga nel loden”, raccolta di testi degli spettacoli realizzati fino al '91; contemporaneamente debutta con “Due”, prima, e tuttora unica, esperienza fuori dalla struttura del monologo. Sempre monologhi sono le ultime produzioni teatrali: “Magoni” (gennaio '94 - musiche originali di Ivano Fossati e lunga turnèe con tre musicisti al seguito).
Dal 27 ottobre al 5 novembre '95 è in scena con lo spettacolo “La daga nel loden” al Teatro Studio di Milano. Del gennaio '96 è “Stanca di guerra” (Testo scritto con la collaborazione di Alessandro Baricco) con ripresa al Piccolo Teatro 94 di Milano dal 9 gennaio al 2 Febbraio '97. Dal 4 marzo al 29 marzo '98 debutta al Piccolo Teatro di Milano con il nuovo spettacolo “Un'altra storia” (Regia di Gabriele Vacis). Giugno, luglio, agosto, settembre '98 su Rai Radio striscia quotidiana alle 7.00.
Nel dicembre '98 è uscita per Feltrinelli la raccolta di testi teatrali 'Che faccia fare' comprendente gli ultimi tre spettacoli di Lella Costa. Gennaio '99 su Italia 1 protagonista di una puntata di 'Comici' varietà condotto da Serena Dandini.
Marzo '99 Rai Radio 3 20 puntate letture e commenti da 'Il Paradiso degli Orchi' di Daniele Pennac. Febbraio 2000 nuovo spettacolo 'Precise Parole' tratto dall'Otello con la Regia di Gabriele Vacis e debutto Nazionale al Piccolo Teatro di Milano. Partecipa all'Allestimento Italiano dei 'Monologhi della Vagina' di Eve Ensler a Milano al Salone Pierlombardo nell'ottobre 2001.
Nel giugno 2002 esce per Feltrinelli 'In Tournée' seconda raccolta dei Testi Teatrali che comprende anche la precedente 'Daga nel loden'.
Dell’ottobre 2002 è il nuovo spettacolo 'Traviata' con la Regia di Gabriele Vacis e debutto Nazionale all'Arena Del Sole di Bologna. La tournèe di "Traviata" si conclude dopo oltre 250 repliche e lo spettacolo viene ripreso da RAI 2 per "Palcoscenico".
Nel gennaio 2005 debutta a Genova con "Alice, una meraviglia di paese" che nasce dalla collaborazione con Giorgio Gallione che ne cura anche la regia.
Da maggio 2006 collabora con una sua rubrica con la rivista Anna.

Fonte: Teatro Pubblico Pugliese